PERUGIA - Come da programma si è riunito questa mattina a Palazzo Donini il "tavolo istituzionale" sulla vertenza in corso per la Perugina-Nestlè, convocato dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini e dal sindaco di Perugia Andrea Romizi.

Mentre, all’esterno del palazzo si svolgeva un vivace presidio animato dai lavoratori di San Sisto, al confronto con le istituzioni si sono presentati rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle Rsu, oltre, naturalmente, delegati dell'azienda. 

Al termine dell'incontro, avvenuto rigorosamente a porte chiuse, sono stati i rappresentanti delle istituzioni a riferire con una loro nota, i risultati del medesimo

"Riteniamo – hanno detto Marini e Romizi - sia stato molto importante ed utile aver convocato questo ‘tavolo' che ci ha consentito di ricevere precise informazioni riguardo alle strategie industriale del gruppo Nestlé in merito allo stabilimento Perugina di San Sisto. Sia aver conosciuto nel dettaglio il punto di vista, su questa vicenda, delle organizzazioni sindacali, sia del livello regionale e locale che di quello nazionale, e delle rappresentanze dei lavoratori".

"Riteniamo altrettanto importante – hanno aggiunto - , anche in considerazione della scadenza del giugno 2018 di tutti gli ammortizzatori sociali che l'azienda sta utilizzando da alcuni anni, che l'anno che abbiamo a disposizione sia messo a frutto per un lavoro che deve confermare la capacità industriale del sito produttivo di Perugia, evitando in concreto, nell'interesse del territorio e della città di Perugia, che la riorganizzazione si traduca nella perdita di posti di lavoro e nell'apertura di una emergenza sociale per i lavoratori".

"Come istituzioni – affermano ancora Marini e Romizi - abbiamo chiesto, quindi, che accanto ai necessari investimenti relativi all'innovazione tecnologica ed all'attività produttiva, e di efficientamento, avendo anche condiviso ed apprezzato gli investimenti effettuati per il rafforzamento e lo sviluppo del brand ‘Baci Perugina', che gestisca questo anno a disposizione prospettandoci delle proposte di carattere industriale che potrebbero interessarci come Regione e Amministrazione comunale".

"Per tale ragione – hanno proseguito - abbiamo proposto che il ‘tavolo nazionale' presso il Ministero dello sviluppo economico, la cui convocazione chiederemo congiuntamente come Regione e Comune di Perugia, serva a definire insieme, Governo, Regione, Comune di Perugia, organizzazioni sindacali ed azienda, un accordo che – al di là dell'efficientamento della fabbrica - possa mettere in campo strumenti per investimenti in ricerca e sviluppo, nuove politiche industriali che siano in grado di offrire una prospettiva di nuova occupazione, traducendo in sostanza in nuovi posti di lavoro quelli che attualmente rappresentano esuberi".

La presidente Marini ed il sindaco Romizi hanno quindi affermato che "ovviamente, anche i temi su iniziative che possano essere integrative rispetto alla capacità industriale del sito (come nel caso del ‘parco tematico sul cioccolato'), possono interessare nella misura in cui le stesse rientrino nell'ambito di un piano industriale di sviluppo ed abbiano un carattere integrativo e non sostitutivo della capacità produttiva dello stabilimento di San Sisto".

"Abbiamo quindi ribadito come per le Istituzioni sia irrinunciabile la centralità del sito produttivo di Perugia nell'ambito della strategia industriale di Nestlé, ciò – hanno concluso Marini e Romizi -  nell'interesse prima di tutto dei lavoratori, delle loro famiglie, ma anche di tutta l'Umbria e della città di Perugia".

Perugina: prosegue il piano industriale da 60 milioni e pieno rispetto degli accordi sottoscritti

Sull’esito del vertice di stamani ha riferito anche Nestlé Italia che nel primo pomeriggio ha a sua volta diffuso la seguente nota:

“Un piano industriale da 60 milioni di euro, che procede secondo tempi e termini presentati un anno fa a Istituzioni e parti sociali. Primi risultati dell’export di Baci Perugina che registrano una crescita di oltre il 40%. Allargamento del mercato italiano con il rilancio delle tavolette Tablò e di altri nuovi prodotti. Una Perugina che continuerà a confermarsi secondo player del mercato del cioccolato in Italia per numero di occupati e San Sisto come lo stabilimento di Nestlé con il maggior numero di addetti nel nostro Paese.

Nell’incontro odierno con Regione, Comune e Rappresentanze sindacali, Nestlé Italiana ha respinto fermamente le accuse di non rispettare gli accordi sottoscritti, mettendo sul tavolo il peso di queste evidenze che confermano la scelta del Gruppo di fare di San Sisto il polo di eccellenza nella produzione dei Baci Perugina e del cioccolato Perugina, per l’Italia e per l’estero, e smentiscono quanti in questi giorni hanno parlato di disinvestimenti, ridimensionamenti e passi indietro dell’azienda rispetto agli accordi presi.

Il mercato del consumo di cioccolato è attraversato in questi anni da profonde trasformazioni, evidenziate da Nestlé già nel 2014. Per questo, al fine di sviluppare il marchio Perugina e rendere competitivo lo stabilimento, il piano industriale concordato lo scorso anno prevede investimenti per lo sviluppo commerciale e l’ammodernamento degli impianti produttivi, nonché un dettagliato piano sociale che si propone di conseguire il necessario riequilibrio degli organici entro il termine della Cassa Integrazione,  attraverso la ricollocazione professionale interna al Gruppo o presso altre aziende del territorio, l’incentivo all’esodo e il prepensionamento.

La situazione di squilibrio occupazionale derivante dal divario tra le ore lavoro disponibili e quelle necessarie - denunciata dall’azienda alle rappresentanze sindacali già dal 2014 - è stata tamponata, in questi anni, dal ricorso agli ammortizzatori sociali. Quindi non c’è alcun ridimensionamento del piano industriale previsto. 

Nonostante la dismissione di alcune produzioni non strategiche ed un significativo aumento dei livelli di produttività, il fabbisogno di ore lavoro è sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno grazie alla crescita registrata nei segmenti core su cui si concentra la strategia di sviluppo.

Intendiamo perseguire per tempo il necessario riequilibrio occupazionale, nel pieno rispetto delle intese sottoscritte, evitando che questo squilibrio determini – tra un anno –una situazione di esubero irreversibile. La riteniamo una nostra precisa responsabilità nei confronti delle persone alle quali non sarà possibile assicurare la continuità occupazionale presso l’Unità di Perugia, per proporre ed incentivare l’adesione a nuove soluzioni occupazionali.

Partire oggi con il piano occupazionale significa poter disporre di un anno di tempo per collaborare responsabilmente con lavoratori e rappresentanze sindacali a trovare soluzioni condivise in grado di garantire il futuro sviluppo dello stabilimento perugino e perseguire soluzioni che non lascino nessun lavoratore privo di opportunità.

Nestlé conferma la volontà di dare immediato avvio ai percorsi formativi che coinvolgeranno a vario titolo tutti i lavoratori e che, come previsto dall’accordo del 7 aprile 2016, saranno prioritariamente rivolti a perseguire la ricollocazione professionale all’interno del Gruppo Nestlé, o presso aziende del territorio, incentivando sia i lavoratori sia le aziende che li assumeranno.

Nestlé ringrazia le Istituzioni per l’approccio e la posizione costruttiva dimostrati durante l’incontro di questa mattina. L’Azienda accoglie favorevolmente la proposta avanzata dalla Presidente e dal Sindaco di attivare un tavolo a livello governativo in grado di amplificare la strategia del Made in Italy portata avanti da Nestlé con possibili ulteriori ricadute positive sul territorio perugino".

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