CITTA' DI CASTELLO - ''La situazione si e' stabilizzata, l'emergenza e' superata'': e' quanto emerso da una riunione nella sede del Comune di Citta' di Castello in merito al cedimento di parte del canale di scarico superficiale della diga di Montedoglio. Nelle prossime ore si attende la normalizzazione dei deflussi idrici, anche in relazione all'abbassamento dei livelli dell'invaso. La riunione era stata convocata dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e dall'Ente Irriguo Umbro-toscano. All'incontro hanno preso parte rappresentanti della Prefettura di Perugia, della Provincia, della Regione Toscana, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, del Servizio Dighe, di Umbra Acque e dei sindaci dei Comuni interessati dalla calamita'. ''La situazione eccezionale che si e' determinata in seguito alla rottura - si legge in un comunicato ufficiale - e' paragonabile ad una piena naturale, con tempi di ritorno dai 25 ai 50 anni (un evento che si verifica cioe' ogni 25-50 anni, N.d.R.), con una portata di 400 mc al secondo, dunque lievemente inferiore alla piena del Tevere determinatasi nel 2005''. ''Nel prossimo futuro - aggiunge il comunicato - sara' comunque indispensabile valutare con la massima attenzione le cause che hanno determinato la rottura dello scarico, non soltanto per ovvie ragioni di sicurezza, ma anche per ripensare le modalita' di utilizzo della diga nel prossimo futuro''. ''Abbiamo convocato questa riunione - ha dichiarato la presidente della Regione Umbria - sia per acquisire un quadro reale della situazione, in attesa di elementi precisi e puntuali sulla rottura, che soltanto i tecnici ci potranno fornire, sia per mettere a punto gli interventi e le azioni a supporto delle amministrazioni locali. La diga di Montedoglio - ha aggiunto la presidente - e' un'opera di grande importanza ed interesse regionale e territoriale, e questo incidente dovra' essere l'occasione per garantirne, attraverso l'attuazione del Piano di Protezione Civile previsto per la diga, una gestione sicura tutto l'anno''.
In attesa di poter fare tutte le necessarie valutazioni tenendo conto anche dell'evoluzione dell'esondazione del Tevere, dopo il guasto alla diga di Montedoglio, ''l'acqua erogata potrebbe presentarsi torbida, con particelle in sospensione e non soddisfare tutti i requisiti della potabilita''': lo ha comunicato il prosindaco di Citta' di Castello, Luciano Bacchetta, invitando pertanto ''i cittadini ad usarla a scopo alimentari solo dopo averla bollita e a privilegiare l'uso dell'acqua minerale nella preparazione di diete particolari (lattanti, anziani, nefropatici)''. ''L'esondazione del Tevere - ha detto Bacchetta - in alcune aree del nostro comune ha interessato alcuni pozzi, attualmente inattivati, che approvvigionano l'acquedotto pubblico del capoluogo. Tale situazione potrebbe aver determinato una compromissione dei parametri chimici-fisici e microbiologici dell'acqua in distribuzione''. Bacchetta - riferisce una nota del Comune - ha sottolineato come in proposito ''l'ente gestore Umbria Acque e il dipartimento Prevenzione igiene e sanita' dell'Asl n. 1 stiano procedendo ad eseguire campionamenti in vari punti della rete di distribuzione al fine di verificare il mantenimento della qualita' dell'acqua erogata''. ''La questione Montedoglio - ha concluso Bacchetta - sara' complessivamente oggetto di una specifica conferenza stampa della nostra amministrazione comunale fissata per lunedi' 2 gennaio''.
 

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