di Elio Clero Bertoldi 

PERUGIA - Questo è il ritratto che Eduard Manet (1832-1883) fece a Elise Louise Delabigne, nota come Valtesse de la Bigne (1848-1910), cortigiana parigina.
Violentata ad appena 13 anni, la giovane - che lavorava in un negozio - si legò ad un uomo (Richard Fossey) che le diede due figli senza sposarla. Lei, per vivere, finì prima nella prostituzione di strada (divenne una “grisette”, per i parigini), poi scelse una selezionata clientela (“lorette”) ed infine entrò nel circolo delle “grandes horizontales” (le mantenute da personaggi di alto livello economico). 
Valtesse si faceva notare per i lunghi capelli ramati e gli occhi azzurri, prediligeva abiti blu ed esercitò la professione sino ai 50 anni. 
Poi si ritirò a vita privata, dopo aver venduto le case di Parigi e di Montecarlo, nella sua splendida palazzina a Ville d’Avray, zeppa di opere d’arte e di antiquariato. 
Il suo letto, alto quattro metri, in legno di faggio e bronzo dorato (costato qualcosa come 50mila franchi, all’epoca e dove sarebbero passati anche Napoleone III ed il futuro re d’Inghilterra Edoardo VII) è esposto al Museo delle arti decorative di Parigi.

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