PERUGIA - E' piu' alta in Umbria rispetto al resto d'Italia la percentuale di ristoranti e bar a gestione straniera: lo evidenzia Fipe-Confcommercio della provincia di Perugia, riconoscendo ''la valenza positiva'' del fenomeno in termini di integrazione e di arricchimento culturale'', ma auspicando che questo processo ''abbia sempre come riferimento il concetto di qualita', garantito dalla ristorazione umbra''.

A questo scopo - spiega, in un comunicato, il presidente dell'organizzazione, Romano Cardinali - Fipe ''si sta adoperando per assicurare il rispetto delle regole legate anche alla sicurezza alimentare. A questo fine e' infatti indirizzata l'attivita' di formazione e consulenza destinata a questa categoria di imprese''.

Secondo i dati dell'ufficio studi di Fipe-Confcommercio, in Umbria la percentuale di imprese straniere della ristorazione e' il 13,4% del totale del mercato, il 14,9% sul totale dei ristoranti e l'11,7% sul totale dei bar.

Piu' incisiva la presenza di imprenditori stranieri nella provincia di Perugia: sono ben il 14,5% sul totale del mercato della ristorazione, il 16,6% nella ristorazione in senso stretto e il 12,1% sul totale dei bar. Non esistono, invece, imprese umbre con stranieri nel settore della ristorazione collettiva e del catering.
 

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