PERUGIA - Era il 6 marzo 2014 quando abbiamo inaugurato  il primo centro antiviolenza a Perugia  e poi subito dopo un altro a Terni, grazie al Comune di Perugia (assessorato Pari Opportunità ),  al finanziamento del Ministero per le pari opportunità e della Regione dell'Umbria.

Due Centri residenziali - a Perugia e a Terni - al servizio di tutta l'Umbria... Un Progetto che da assessore avevo voluto fortemente, coinvolgendo anche il Comune di Terni, per accogliere donne e bambini vittime di violenza in una regione  che registrava da troppi anni un aumento esponenziale di violenze maschili sulle donne come ci documentavano puntualmente i dati annuali del servizio regionale Telefono Donna. 

Un fenomeno  che permane - anzi aumenta - in Umbria come in tutto il Paese. L'Umbria era peraltro l'unica Regione in Italia (dopo il Molise) che non aveva nessun centro antiviolenza...

Per questo mi unisco con determinazione all'appello delle Associazioni femminili. Confidiamo in tanti  nella sensibilità politica della Regione, del Comune di Perugia e del Comune di Terni insieme a tutti i Comuni dell'Umbria affinché si adoperino concretamente per scongiurare questo rischio.

Mi appello in particolare alla Regione dell'Umbria  che in virtù di una precisa legge regionale  è sempre stata garante dell'opportunità e del funzionamento dei Centri antiviolenza. Confido vivamente  nei Consiglieri regionali tutti che sono totalmente silenti sul punto,  sui Sindaci di Perugia e di Terni e su tutti i consiglieri comunali affinché si dimostrino sensibili e creino le condizioni per il  loro mantenimento e  funzionamento sul territorio.

Sinceramente penso che sarebbe un errore imperdonabile  arretrare di così tanto anche sulla pelle delle persone a partire dalle donne e i loro figli ... Non si può continuare a subire nel silenzio.

Lorena Pesaresi 

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