È di 550 mila euro l’aumento mensile del costo dell’energia per FA Group (ex Fonderie e Officine Meccaniche Tacconi) storica impresa umbra rilevata a fine 2019 da 3M srl di San Gustino dopo l’avvenuta omologazione del concordato in continuità.

“La fonderia è un’impresa energivora – spiega l’imprenditore Alvano Bacchi – l’eccezionale aumento dei costi energetici, che si somma all’incremento del costo delle materie prime avvenuto nell’ultimo anno, mette a rischio gli investimenti che erano stati programmati, la continuità produttiva e anche il percorso concordatario per il quale dobbiamo rispettare determinati flussi”.

Recentemente l’azienda ha sottoscritto un aumento di capitali da quasi quattro milioni di euro provenienti dall’ingresso di due fondi di investimento Sici SGR e Next Holding. L’investimento ha l’obiettivo di rafforzare il Gruppo attraverso un piano di sviluppo per l’innovazione e l’automatizzazione dei processi determinando una maggiore efficienza e un aumento della capacità produttiva dello stabilimento.

“Siamo molto preoccupati – continua Bacchi - perché se i nostri principali clienti non accoglieranno l’aggiornamento dei listini, c’è il rischio di dover fermare la produzione per evitare non solo l’erosione completa dei margini di guadagno, ma anche per evitare che il capitale previsto per gli investimenti debba essere utilizzato per la spesa corrente. La posizione del Gruppo peraltro è ancora più delicata poiché il concordato impone determinati livelli produttivi. Una situazione paradossale, considerando che gli ordinativi sono in costante aumento, oltre i livelli immediatamente pre-pandemia”.

FA Group, che conta 400 addetti, aveva chiuso il 2021 con oltre 50 milioni di fatturato, in crescita sia rispetto ai 40,8 del 2020 che ai 45 del 2019 prima della pandemia. Con questo trend l’azienda contava di coinvolgere anche un ulteriore partner per uscire dal concordato ancora prima della scadenza prevista per il 2026.

Nello stabilimento di Santa Maria degli Angeli FA Group realizza pezzi meccanici, frutto del processo di fusione della ghisa e dell’acciaio, impiegati dalle principali case automobilistiche mondiali.

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