“Il decreto sulla spending review ha sicuramente accelerato la necessità di iniziare una discussione vera anche in Umbria su un riassetto dell’architettura istituzionale, ma non possiamo farci prendere la mano dalla contingenza ed agire sotto il peso della necessità impellente di trovare in fretta una soluzione, le scelte che si compiranno peseranno enormemente sull’intero territorio regionale”. Lo afferma il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) riferendosi alla discussione sulle Province, che “non può prescindere, anche in Umbria, da un pieno coinvolgimento di tutte le istituzioni locali e dei rispettivi Consigli comunali. Non è possibile infatti affrontare un tema così rilevante a macchia di leopardo, con territori che usano la propria posizione di confine come una clava per prefigurare possibili accordi extra regionali”.

Per l'esponente del Pd “in questo contesto il territorio della fascia appenninica, che sconta più di tutti gli effetti della devastante crisi economica e sociale, con numeri che parlano di oltre 6mila iscritti ai centri per l’impiego e più di 3mila in regime di ammortizzatori sociali, sta dimostrando forte senso di responsabilità, non sbandierando come altri la possibilità di guardare oltre i confini regionali ma rivendicando il proprio sacrosanto diritto di essere attore protagonista di una nuova idea dell’Umbria”.

Andrea Smacchi rileva che “la nuova statale Flaminia e la Perugia – Ancona , arterie di collegamento fondamentali per l’intera Italia di mezzo, attraversano questi territori, che potranno a breve diventare snodo strategico sia in campo economico che istituzionale. Il ruolo ed il peso di una parte così importante per l’Umbria non potrà certo essere ancora una volta quello del comprimario – conclude Smacchi – ma dovrà inserirsi in un quadro più generale dove a prevalere non dovranno essere i localismi, ma un’idea forte per l’Umbria del futuro a patto che tutti lo vogliano veramente”.

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