Rinnovabili - Stufara: "Abbiamo scongiurato costruzione grandi impianti eolici"
PERUGIA - A proposito dell'iter in Commissione del regolamento regionale per l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, il capogruppo regionale di PrcFds Damiano Stufara, sostiene che il suo gruppo ha contribuito a migliorare il testo iniziale, in particolare evitando la realizzazione in Umbria di grandi eolici e fotovoltaici a terra nelle zone rurali. Resta aperto per Stufara il problema delle distanze dai centri abitati degli impianti a biomasse e reflui zootecnici; ma è importante arrivare al più presto al varo del Regolamento per impedire gli eccessi della normativa nazionale.
“Il Gruppo consiliare Prc-Fds di Palazzo Cesaroni si è battuto per scongiurare la realizzazione in Umbria di grandi parchi energetici, in particolare eolici e fotovoltaici a terra, la proliferazione, specie nelle aree rurali, di impianti eccedenti le esigenze di autoconsumo dei proprietari e per introdurre una specifica norma sanzionatoria che consentirà a Comuni e Provincie di vigilare sulle installazioni perseguendo abusi e illeciti”. Lo ricorda il capogruppo Damiano Stufara, a proposito del complesso dibattito che ha accompagnato l'elaborazione del Regolamento regionale per l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili che “ha prodotto miglioramenti apprezzabili rispetto alla proposta iniziale della Giunta, anche se presenta ancora alcune criticità relative agli impianti a biomasse che utilizzano reflui zootecnici”.
Il testo in discussione in Commissione, che sopperisce alle gravi lacune della normativa nazionale, per Stufara dopo il confronto in Commissione, “adesso è maggiormente compatibile con le esigenze di salvaguardia del territorio regionale e delle sue vocazioni specifiche, a partire da quelle agricole e storico-culturali. Anche sulle distanze minime dai centri urbani degli impianti da realizzare si è fatto un notevole passo avanti rispetto alle disposizioni originarie. Ma non possono ritenersi soddisfacenti le disposizioni riguardanti gli impianti alimentati da biomasse, specie in considerazione delle esigenze di tutela della qualità dell'aria. Servirebbero almeno 2000 metri di distanza dalle abitazioni in luogo dei 1000 del testo, ridotti a 500 in caso di cogenerazione: sono troppo pochi per rispondere alle preoccupazioni di una cittadinanza memore dei disastri di Bettona e Olmeto e giustamente mobilitatasi anche per far fronte a progetti che con l'energia verde hanno poco o nulla a che fare. Sul tema delle fonti rinnovabili si deve dunque scegliere guardando principalmente all'autoconsumo ed ai piccoli impianti domestici o industriali, senza furberie a uso e consumo dei grandi produttori di energia elettrica: quello della green economy non può essere l'altare dove ogni sacrificio è lecito”.
Perché si affronti questa materia con cognizione di causa per Stufara è “indispensabile un adeguato equilibrio fra produzione di energia e rispetto di tutti quei processi naturali, culturali, sociali ed economici che compongono la nozione stessa di territorio: un equilibrio che si può conseguire solo assumendo come prospettiva generale quella della decrescita felice. Il Regolamento costruito dalla Giunta regionale - conclude Stufara - rappresenta un punto avanzato in questo processo. Pur non essendo d'accordo sull'intero complesso della discussione proposta, riteniamo comunque che occorra giungere presto alla sua approvazione, con i necessari miglioramenti, per evitare che l'assenza di una disciplina regionale comporti l'applicazione dei criteri nazionali, che non si pongono affatto l'esigenza della tutela ambientale”.
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