PERUGIA - Il rimpatrio volontario. Una scelta che sembrava di pochi. E che invece si sta rivelando in continuo aumento. Anche sotto la spinta di una crisi economica che coinvolge gli immigrati ancor di più degli italiani stessi. Un rimpatrio volontario cui il progetto vuole fornire sostegno e assistenza per favorire anche una reintegrazione socio - lavorativa del migrante nel paese di origine.

Un rimpatrio volontario ed assistito che è parte integrante del progetto Nirva - Networking italiano per il Rimpatrio Volontario Assistito. Un progetto, giunto alla III fase, di cui si è parlato in Provincia, con il coordinamento di Emanuela Biagetti, referente Antenna regionale Rete Nirva in Umbria(Provincia di Perugia con AICCRE Federazione Umbria). Un progetto, che, secondo una nota dell’assessorato alla cultura della Provincia di Perugia, è andato ben oltre le attese per quanto riguarda le richieste, quantomeno di informazione, che sono state fatte dagli immigrati.

E che, sempre secondo l’assessorato, mostra ancora di più come si cerchi, da parte degli immigrati, un rapporto diretto con le istituzioni che privilegi addirittura il rapporto personale rispetto a quello, spesso freddo e burocratico, che le istituzioni possono offrire. Un successo del progetto ribadito da Biagetti che ha poi ricordato, nella sua relazione introduttiva, i fondamenti dell’iniziativa e di questa nuova fase che si ripropone: di consolidare la rete Nirva fatta di cosiddette “Antenne regionali” sparse per tutto il territorio italiano; di fornire più ampi elementi di conoscenza sul progetto; ed, infine, di rafforzare le attività di cooperazione con i paesi terzi maggiormente coinvolti nel progetto stesso.

 

 

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