“Andiamo a riformare un sistema che tutti ci riconoscono essere di buona qualità, anche se certamente ci sono punti critici su cui intervenire. Questa riforma garantisce due questioni essenziali: il principio dell'universalismo delle prestazioni e il mantenimento dei livelli di qualità. Ma ci pone di fronte anche a delle scommesse o a dei problemi”. A dirlo è Massimo Buconi, capogruppo dei socialisti in consiglio regionale che sottolinea come “in mancanza di risorse, a causa dei tagli, avremo sicuramente meno servizi e dovremo, poi, risolvere uno dei problemi più sentiti: la lunghezza delle liste di attesa per specialistica e diagnostica”.

 

“Questa riforma non fa scivolare il sistema regionale nel privato – continua il consigliere in una nota -, anche se in Umbria questo è di buona qualità e in rapporto sostenibile con il quadro complessivo. Occorre quindi verificare se su alcuni servizi sia più utile in termini di costi e benefici attuare la sussidiarietà con il privato. Bene l'obiettivo della deospedalizzazione puntando al potenziamento della medicina territoriale, come la valorizzazione del medico di medicina generale, perno centrale del sistema, e la democratizzazione del sistema, attraverso il nuovo ruolo assegnato ai Comuni e alle associazioni dei cittadini-utenti”. “Si affronta, inoltre, in maniera positiva il rapporto con l'Università – aggiunge Buconi -, necessario dopo anni in cui si sono registrate criticità che ora si dovranno superare attraverso un'efficace integrazione e interscambio”.

 

“Per quanto riguarda, invece, il modello delle due aziende ospedaliere e due sanitarie corrisponde a quanto è, oggi, ragionevolmente possibile fare – spiega -. Non ci sono certezze oggettive, che il modello 1 più 1 sia più efficace, e a chi sostiene quest'ultimo, voglio ricordare che ad esempio nell'azienda ospedaliera di Terni operano dei punti di eccellenza, a dimostrazione che il modello duale ha una sua validità. Del consigliere Luca Barberini rispetto le sue posizioni e le sue analisi, ma gli ricordo che deve riconoscere altrettanto rispetto per le altrui opzioni. Inoltre, non ho registrato sulla sua proposta di 1 più 1, nel lungo percorso di partecipazione dell'atto, prese di posizione a sostegno da parte di associazioni o istituzioni. Barberini è, quindi, lungimirante o isolato? Il consigliere ha, infine, detto che valuterà il proprio voto sul complesso del disegno di legge in base all'accoglimento o meno del suo emendamento di riduzione a una delle aziende, ma se tutti facessimo così allora si altererebbero i criteri che regolano democraticamente l'azione politica di una maggioranza”.

 

“Uno dei punti centrali della riforma riguarda, infine, anche il meccanismo di finanziamento del servizio sanitario regionale – conclude Massimo Buconi -, non più individuato su base storica. Sono soddisfatto che i contenuti di un emendamento da me presentato, affinché il sistema di finanziamento della sanità fosse coerente con la riforma che abbiamo approvato, sia stato condiviso da tutti i gruppi di maggioranza, tramite l’approvazione di uno specifico ordine del giorno”.

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