“La presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini dovrebbe trarre spunto per dimettersi dall’intervista a Renato Locchi (che sembra tornato per un giorno sindaco di Perugia) pubblicata oggi (http://goo.gl/noNBd), dato che le affermazioni del suo capogruppo smentiscono totalmente l’impianto della riforma presentata dall'Esecutivo di Palazzo Donini e mettono in luce quanto profonda sia la spaccatura all’interno del Partito democratico”. Lo dichiara Raffaele Nevi, capogruppo Pdl a Palazzo Cesaroni, secondo cui “ciò dimostra il perché l’azione di governo sia così lenta e farraginosa. Lo diciamo da due anni che con questo Pd e con questo centrosinistra, in cui coesistono posizioni sempre totalmente distanti e spesso contraddittorie, non si possono fare le riforme che servono nei tempi dovuti”.

“Come se non bastasse – continua Raffaele Nevi - Locchi da il meglio di sé quando dice di essere a favore del posizionamento della sede legale della Asl a Foligno, adducendo motivazioni veramente incredibili, come se fossimo al mercato a scegliere cosa prendere e cosa lasciare, salvo che lui si prenda tutto. Per finire in un crescendo rossiniano, il capogruppo Pd apre all’ipotesi di rinunciare al riordino delle Province cambiando nome come se fossimo, noi ternani, completamente cretini e quindi se non la chiamassimo più Provincia allora saremmo tutti d’accordo. L’unica cosa che certamente condividiamo della sua intervista e sulla quale mi pare ci sia anche identità di vedute tra Locchi e Marini è che la maggioranza sulla riforma della sanità deve esserci altrimenti 'tutti a casa'. Spero – auspica Nevi - che finalmente qualche buontempone se la smetta di continuare a dire che il Pdl è pronto a fare da stampella nel caso in cui la maggioranza si sgretoli”.

Il capogruppo regionale del Popolo della libertà conclude spiegando che “il Pdl molto linearmente ha da due anni la sua linea, che prevede la riduzione delle Asl a due e la costruzione di un’unica governance per ciò che attiene le due aziende ospedaliere con un’unica convenzione con l’Università. Il Pd, fino ad oggi, ha espresso tre diverse linee (prima dicevano che non si doveva toccare nulla, poi 2 Asl e 2 aziende ospedaliere, infine 1 Asl e 1 azienda ospedaliera); aspettiamo fiduciosi quella definitiva. Nel frattempo consiglierei simpaticamente all’amico Locchi di raddoppiare il periodo di vacanza e chiarirsi bene le idee altrimenti penso che sarà molto dura affrontare i problemi complessi che abbiamo davanti”.

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