La drammatica crisi economica e sociale della nostra Città chiama il Comune di Gualdo e la sua amministrazione ad atti forti che diano concretamente il senso della prossimità dell'Ente ai cittadini più in difficoltà, soprattutto sul fronte dell'imposizione tributaria e tariffaria e dell'attività di riscossione.
Non si tratta di fare demagogia su un tema come quello fiscale che vi si presta facilmente, quella la lasciamo volentieri ai Tea Party del Sindaco e del PDL, ma è invece necessario precisare che le tasse e i tributi vanno pagati senza però che le modalità di riscossione delle società cui si è esternalizzato il servizio possano sviluppare una funzione di moltiplicatore del debito privato tra le fasce più deboli della popolazione.

Pertanto, alla luce del duro inasprimento della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti ed autonomi e dei pensionati, in prossimità della sessione sul bilancio di previsione del Comune di Gualdo Tadino, alla vigilia del tritacarne che si accinge a manovrare la Giunta Morroni con gli ulteriori aumenti della TARSU e i ritocchi all'insù delle aliquote IMU e IRPEF contro cui ci opporremo duramente, vogliamo porre da subito anche la questione relativa al meccanismo con cui si pensa di riscuotere i tributi per le fasce sociali maggiormente colpite dalla crisi.

E' qui che entrano in scena Equitalia e la Duomo GPA cui questa Giunta ha recentemente affidato la concessione per la gestione del servizio di Imposta comunale sulla pubblicità e diritto sulle pubbliche affissioni e di riscossione delle gabelle in questo settore specifico. Come è noto, Equitalia è una società per azioni a capitale pubblico in comproprietà del Ministero delle Finanze e della Agenzia delle Entrate che risponde alle esigenze di tutte le società per azioni: quelle di fare profitti. La società riscuote i tributi per conto del nostro Comune, in virtù di una convenzione.

La sua natura di s.p.a., porta Equitalia ad accumulare interessi attraverso un complesso sistema di aumenti del credito da riscuotere nei confronti degli evasori. Un agio del 9% su ogni tassa non pagata. Una percentuale che è circa il doppio del tasso di interesse medio che gli istituti di credito impongono sui prestiti privati. A questa percentuale di interesse da usura si sommano le spese di notifica, le spese legali e la maturazione degli ulteriori interessi. Nel pieno rispetto di una legge in tutta evidenza singolare ed ingiusta, Equitalia diventa così una macchina perfetta da strozzinaggio.

A finire nel mirino di Equitalia ci sono tutti gli evasori fiscali senza nessun tipo di distinzione, siano essi evasori di una semplice multa per divieto di sosta oppure grandi evasori fiscali per milioni di euro. Il carico affidato ad Equitalia durante il 2010 è salito del 43% rispetto al 2007 ed attualmente è di 72 miliardi di euro, più o meno due finanziarie.

In caso di mancato pagamento dopo la prima notifica della cartella esattoriale, Equitalia può procedere alla variegata gamma di azioni che rientrano nella riscossione coatta. Pignoramento del quinto dello stipendio, fermo amministrativo dei beni immobili, vendita coatta di auto, moto e case, fino al sequestro dei conti correnti. E così mentre si consente ai grandi evasori di chiudere accordi al ribasso recuperando qualche milione di euro rispetto a decine di milioni di evaso, sulle fasce sociali più deboli si abbatte la mannaia della riscossione coatta.

La rigidità rinomata di Equitalia si scioglie come neve al sole davanti ai grandi evasori fiscali a cui vengono proposti accordi con enormi vantaggi. Di contro il resto dei creditori, principalmente lavoratori dipendenti, autonomi, precari e pensionati, vede solo la possibilità di rateizzazione del debito fissata in griglie strette ed inflessibili. I meccanismi di riscossione di Equitalia contribuiscono così alla configurazione di un sistema fiscale palesemente discriminatorio, che risulta inflessibile coi deboli e malleabile con i forti.

Stesso discorso, in termini più circoscritti, vale per la società completamente privata cui la Giunta ha affidato il compito di vessare gli esercenti commerciali con gabelle spesso pretestuose che come nel caso di quelle sulle vetrine dei negozi finiscono per molestare principalmente il piccolo commercio e quello in franchising, non certo i supermercati che non hanno vetrine o i centri commerciali che non l'hanno rivolte all'esterno e non sono pertanto imputabili di imposizioni sulla pubblicità.

Dal prossimo anno tutti gli Enti Locali possono dismettere il contratto con Equitalia ed in qualunque momento il Comune di Gualdo può dismettere quello con Duomo GPA. Per la prima, moltissimi Comuni l'hanno già fatto, altri come la vicina Foligno lo stanno facendo, altri hanno annunciato ufficialmente che lo faranno dal gennaio del 2013.

E' dunque a questo fine e perchè il Comune possa andare incontro a tutti quei contribuenti che pur pagando e volendo pagare tasse e tributi si trovano oggi in estrema difficoltà o nell'impossibilità di farlo che Sinistra per Gualdo presenterà quattro mozioni nell'ambito della sessione del Consiglio comunale sul bilancio di previsione dell'Ente e queste depositeremo formalmente all'Ufficio protocollo del Comune fin da venerdì prossimo.

Una per l'immediata sospensione della riscossione coatta dei tributi per le fasce sociali deboli, una per la cessazione anticipata del contratto tra il Comune di Gualdo Tadino ed Equitalia, una per la cessazione di quello con Duomo GPA srl e l'ultima per la definitiva reinternalizzazione nell'ambito del Servizio Tributi del nostro Comune di tutte le attività di accertamento e di riscossione dei tributi in competenza dell'Ente.

Gianluca Graciolini

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