Rifondazione e Movimento insieme a Terni per il caro-bollette
Produzione condivisa e accesso per tutti: la democrazia energetica come strumento per contrastare gli effetti della crisi e del caro bollette. Nella sala consiliare di Palazzo Spada, Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista hanno annunciato la presentazione di un atto in consiglio comunale per lanciare una discussione aperta a istituzioni e cittadini. L'obiettivo è sensibilizzare l'opinione pubblica cittadina sul tema della transizione energetica ed ecologica, sfida non più rinviabile anche alla luce dell'attuale scenario di guerra che porta rincari insostenibili. "Un ruolo da protagonista può essere giocato dalle stesse amministrazioni comunali - spiegano M5S e PRC - che possono qualificarsi come comunità energetiche e portare a forme di approvvigionamento comune e di redistribuzione democratica".
"Come gruppo del Movimento 5 Stelle abbiamo voluto raccogliere l'appello lanciato da Rifondazione Comunista alle forze politiche in consiglio comunale e alle istituzioni per un impegno concreto sulle tematiche della transizione ecologica e delle comunità energetiche - ha spiegato il consigliere pentastellato Luca Simonetti - da qui nasce l'iniziativa di un atto di indirizzo utile a stimolare un confronto aperto con le parti sociali, gli ordini, le forze politiche ed i liberi cittadini. L'obiettivo è pianificare interventi per arrivare all'indipendenza energetica visto il rincaro delle bollette che sta mettendo in ginocchio famiglie ed imprese. Alla luce delle ingenti risorse che arriveranno per la transizione energetica, riteniamo fondamentale non ripetere gli errori commessi dalla giunta Latini e dalla governatrice Tesei in fase di stesura del Pnrr. Una partita persa se si considera la mancanza di investimenti strategici per la città di Terni dove arriveranno un decimo delle risorse intercettate dal Comune di Perugia che superano i 200 milioni di euro".
L'atto presentato in consiglio comunale dal Movimento 5 Stelle nasce da una fase di studio e approfondimento della commissione ambiente di Rifondazione Comunista. "Vogliamo inserire nel dibattito il tema della democrazia energetica - ha detto il segretario Lorenzo Carletti - concetto rivoluzionario dentro una logica più ampia di eco compatibilità dei sistemi di produzione e consumo. Va garantito l'accesso alle risorse energetiche per tutti, ciascuno deve poter disporre dell'energia di cui ha bisogno attraverso la condivisione dei mezzi di produzione energetica. Il punto chiave è chi detiene la proprietà della produzione energetica, passare da una logica di azione predatoria delle multinazionali dell'energia ad una logica di decentramento e di progressiva indipendenza dallo strapotere multinazionale. Tutto ciò chiama in causa anche una transizione culturale. Se ci fosse la volontà politica noi potremmo sviluppare qualcosa che può cambiare il senso e il corso della storia, a partire dai complessi produttivi. Anche in Umbria abbiamo l'esempio di amministrazioni che si sono fatte garanti di una forma di produzione e redistribuzione diversa dall'attuale logica di mercato. Intendiamo lanciare una sfida costruttiva, una proposta che possa partire dalla discussione istituzionale e coinvolgere la città".
Presente anche il portavoce del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale Thomas De Luca: "L'iniziativa si inserisce come esempio virtuoso in un contesto regionale piuttosto opaco. Mentre l'Europa agisce nel quadro del Green deal europeo e delle direttive su inquinamento zero e neutralità climatica, la Regione Umbria deride le rinnovabili e dove può le blocca. Stiamo andando con il freno a mano tirato. Dopo sette mesi ancora è fermo il regolamento che dovrebbe sbloccare le comunità energetiche. Ci sono aree completamente interdette all'installazione di pannelli fotovoltaici a causa di problemi burocratici. Sarebbe possibile fare una comunità energetica all'interno di qualsiasi quartiere, ma bisogna agire immediatamente. Nell'attuale contesto geopolitico è necessario agire subito in difesa delle fasce più fragili per uscire dal vincolo della speculazione internazionale con azioni tipo reddito energetico e comunità energetiche. Implementando l'eolico che ha possibilità di espansione immense mentre in Umbria è praticamente inesistente. Potremmo pensare di ricoprire le aree contaminate e le discariche con impianti che producono energia da fonti rinnovabili, ma serve sbloccare la possibilità di installare impianti su aree che sono interdette alla fruibilità. Inquinamento, clima, energia sono tre sfide che vanno combattute insieme. Invece di spendere 500.000 euro in comunicazione per convincere i cittadini ternani che il problema dell'aria sono i caminetti, si potrebbe cominciare costruendo due comunità energetiche a Borgo Rivo e Terni Ovest dove il problema dell'inquinamento da riscaldamento incide maggiormente".
Dal presidente del comitato politico federale di Rifondazione Comunista, Alfredo Mosca, un richiamo all'amministrazione comunale: "La profonda crisi che stiamo vivendo ha reso improrogabile la transizione energetica che mette al centro l'ambiente e la salute. Le comunità energetiche hanno lo scopo di garantire l'autosufficienza energetica contribuendo ad abbattere le bollette attraverso l'autoconsumo da fonti rinnovabili. Ogni famiglia potrebbe risparmiare 150 kg di anidride carbonica. La normativa ha assegnato ai comuni un ruolo propulsivo di stimolo e di raccordo che ancora il comune di Terni non è stato in grado di svolgere a distanza di due anni dal decreto milleproroghe. La maggior parte dei cittadini e delle imprese non sono ancora a conoscenza delle grandi potenzialità. La misura da mettere in campo è quella di intercettare gli ingenti finanziamenti anche presenti nel Pnrr. Il Comune non solo deve essere promotore ma deve essere attore principale, può e deve formare delle comunità energetiche anche in sinergia con i comuni limitrofi per aprire notevoli prospettive per energia pulita e a basso costo".
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