Rifiuti zero, tariffa puntuale e tracciabilità per rispondere alla crisi Gesenu
PERUGIA - Il Movimento 5 Stelle aveva ragione ancora una volta: Gesenu è stata il “bancomat” dei comuni umbri per anni: con la garanzia delle tariffe dei perugini (tra le più alte d'Italia), va a fare business fuori regione e si indebita a nostro danno e a danno dei lavoratori umbri.
In questi giorni i vertici dell'azienda hanno spiegato che le difficoltà di Gesenu non hanno influito sui servizi; su questo aspetto urge fare chiarezza.
I costi:
I costi procapite del servizio a Perugia sono nettamente superiori alla media regionale.
Analizzando la relazione dell’ATI 2 – organo di controllo - relativa all'andamento del servizio nell'anno 2013, risulta che i costi per il solo comune di Perugia ammontano ad Euro 32.704.201,40 (nel 2007 erano di circa 26 milioni di euro) che equivalgono a 192,70 Euro ad abitante, contro una media regionale di circa 171,00 Euro ad abitante.
La raccolta differenziata:
I vertici Gesenu parlano di una raccolta differenziata (RD) in continua crescita, ma dimenticano di dire che sono stati “sanzionati” per non aver raggiunto gli obiettivi di legge. Per il 2012, Gesenu dovrà pagare una penale di 65.800 euro, alla quale se ne aggiungerà un’altra per il 2013, avendo fallito l’obiettivo del 65%. L’obiettivo dichiarato è del 59%.
Se poi si analizza il metodo di calcolo della RD, appare piuttosto peculiare l'inserimento del compostaggio domestico nel calcolo della FOU (Frazione Organica Umida), quando andrebbe più correttamente considerato una forma di riduzione del materiale inviato a smaltimento.
Peraltro il calcolo di tale quantitativo è discutibile, risultando non reale ma stimato sulla base dei composter distribuiti, e non da calcoli effettivi sul compost prodotto, secondo una fantasiosa uguaglianza: 1 composter consegnato = 300 kg di FOU all'anno.
Tale meccanismo presuntivo giova al calcolo della RD per circa 1.739 tonnellate, nel 2013, per il solo comune di Perugia.
Gesenu tace il dato più importante: la quantità e qualità dei materiali inviati a riciclo e il ricavo derivante dalla vendita dei materiali. La stessa Ati 2 non fornisce alcuna informazione in merito, fornendo al cittadino sono l’indicazione di un modestissimo ricavo complessivo e pari a poco più di un milione di euro, che dovrebbe contribuire a ridurre le tariffe dei cittadini virtuosi, ma che non sappiamo che fine faccia.
La trasparenza non trova applicazione neppure sul quantitativo di rifiuti effettivamente conferito in discarica. Il dato dichiarato relativo alla discarica di Borgogiglione nel 2013, è infatti pari a 198.000 tonnellate circa. Considerando però che la produzione di rifiuti di tutta l'ATI 2 ammonta a 208.962 tonnellate, e che la Raccolta Differenziata ha raggiunto le 118.863 t, in discarica dovrebbero essere conferite circa 90 mila tonnellate anno. Da dove provengono allora le quasi 100mila tonnellate in più smaltite a Borgogiglione?
E’ bene evidente che non sappiamo quali e quanti rifiuti vengano conferiti dagli altri Ati e quanto del materiale differenziato e dei relativi scarti vengono conferiti in discarica.
Le tante domande che non trovano risposta da parte dei vertici Gesenu e degli organi di controllo, le incongruenze evidenti e le tariffe troppo elevate, anche rispetto alla qualità del servizio fornito, costituiscono campanelli di allarme che dovrebbero porre in allerta il nostro Sindaco.
Il Movimento 5 Stelle, che da sempre si batte per una corretta gestione dei rifiuti, ritiene che si debba approfittare della crisi che investe Gesenu per attuare la strategia Rifiuti Zero e passare, finalmente, alla tariffa puntuale (più riciclo meno pago!), peraltro, prevista dall'attuale piano regionale dei rifiuti e rimasta sulla carta, nella totale indifferenza del partito unico, compreso il nostro Sindaco, per 10 anni consigliere comunale.
Urge creare un sistema di tracciabilità dei rifiuti, avviati a riciclo e conferiti in discarica, per un monitoraggio in tempo reale da parte dei cittadini.
Il Sindaco Romizi non può che fare questa scelta: Rifiuti Zero, tariffa puntuale e tracciabilità dei rifiuti, se è davvero dalla parte dei cittadini.
Se dovesse invece farne delle altre, continuerà nella direzione dei poteri economici umbri consolidati, i cui interessi non incontrano certo l'interesse generale.
In ogni caso deve essere chiaro che il Movimento 5 Stelle ribadisce il suo no ad ogni forma di incenerimento ed alla produzione di Css (combustibili solidi secondari) da bruciare nei cementifici e un no all'ingresso di "privati interessati" in Gesenu.
Il Sindaco Romizi ricordi che gli indirizzi sulle scelte degli amministratori delle partecipate devono venire dal Consiglio Comunale e non da azioni meramente unilaterali e personali.
MoVimento 5 Stelle Perugia
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