Rifiuti a Terni/ Prc: Di Girolamo2 rispetti quanto sottoscritto da Di Girolamo1
In merito alla decisione del Consiglio Comunale di Terni di tenere, entro Febbraio, una seduta straordinaria alla presenza della Presidente della Regione Marini e dell’Assessore all’Ambiente Cecchini per decidere sulla partita dei rifiuti a Terni e provincia, Rifondazione Comunista ritiene che la seduta sia superflua, perché in materia è già stato tutto deciso e deliberato.
Il Sindaco Di Girolamo, la sua Giunta ed il Consiglio Comunale non devono fare altro che tirare fuori dal cassetto, quanto sottoscritto nella delibera n° 185282 del 23 Dicembre 2013 con la quale il Comune di Terni si impegnava ad aderire alla strategia “Rifiuti Zero entro il 2020”.
Quella delibera di Giunta, faceva seguito all’approvazione, con 20 voti favorevoli, un astenuto ed un solo voto contrario, dell’atto di indirizzo del Consiglio Comunale del 23 Gennaio dello stesso anno. Non sono pochi i membri dell’attuale Consiglio che erano presenti anche nella scorsa legislatura ed appare strana la loro dimenticanza.
Il Sindaco di Terni ha già firmato di suo pugno, in quella delibera, oltre che la formale adesione alla Strategia Rifiuti Zero, anche tutta una serie di provvedimenti che dopo due anni non sono ancora stati messi in campo e che portano all’attuale situazione deficitaria.
Come ognuno potrà andare a rileggere, è già messo nero su bianco l’estensione del porta a porta e l’attivazione, entro la fine del 2016, della tariffazione puntuale, in modo da premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini. Sono indicate azioni finalizzate alla riduzione a monte della produzione dei rifiuti e l’istituzione di un Osservatorio permanente con il compito di monitorare ed informare la cittadinanza dei progressi compiuti in direzione degli obiettivi dettati dalla strategia “Rifiuti Zero”.
Una delibera che non cadde dal cielo, ma frutto delle lotte di tutto il fronte ambientalista e dalla petizione promossa da Rifondazione Comunista e sottoscritta da 6500 ternani.
Importantissimo, in quell’atto, l’indicazione (per ASM) di realizzare quanto prima un impianto per il trattamento dei rifiuti con tecnologia TMB (Trattamento Meccanico Biologico) al fine di consentire una chiusura del ciclo senza trattamento termico.
Rifondazione Comunista chiede l’attuazione di quanto sottoscritto formalmente due anni fa dal Sindaco Di Girolamo e dalla sua amministrazione. A Maratta l’ASM, invece di un impianto atto alla produzione del CSS (combustibile ottenuto dalla parte secca dei rifiuti) dovrà dotarsi di un impianto TMB per il massimo recupero del materiale, in modo da far nascere ed alimentare quel polo del recupero e del riciclo da tempo atteso in città, che chiuderebbe in modo corretto il ciclo dei rifiuti e porterebbe lavoro ai nostri giovani.
Terni ha pagato e sta ancora tragicamente pagando sulla propria pelle il fatto di essere il polo unico regionale d’incenerimento dei rifiuti. La città ha deciso, da tempo, di cambiare pagina e vuole i due inceneritori chiusi una volte per tutte.
E’ bene che i nostri amministratori ne prendano atto e smettano di piegarsi alle volontà della Regione (con la soluzione irresponsabile della Marini di produrre CSS da bruciare fuori regione) e del Governo Renzi che con lo Sblocca Italia ha rilanciato sciaguratamente la strategia dell’incenerimento dei rifiuti, andando contro i dettami dell’Unione Europea e del buon senso.
Rifondazione Comunista aderisce come sempre all’importante manifestazione cittadina del prossimo 14 Febbraio, promossa dal Comitato No Inceneritori di Terni.
La SEGRETERIA Provinciale del
PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA
Federazione di TERNI
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