PERUGIA - Il piano di smaltimento regionale dei RSU, approvato nella scorsa legislatura regionale dall’intera coalizione di governo, rappresenta per l’Umbria un tassello fondamentale, che ci fa guardare al futuro con serenità ed evita il rischio di riscontare nella nostra regione condizioni di emergenza quale quella campana, dove il governo Berlusconi - nonostante i proclami - ha clamorosamente fallito.

Il piano di smaltimento dei RSU approvato dalla Regione dell’Umbria è un piano efficace e dimensionato alle esigenze e alle necessità regionali; è un piano che si compone di diverse azioni e che comporta l’attuazione di diverse fasi in una visione unitaria e integrata. Il venir meno di una sola di queste azioni può mettere in crisi l’intero sistema con gravi danni per la comunità umbra. E’ un piano che va attuato da subito nella sua interezza.

L’Umbria è infatti in una fase delicata del processo di trattamento dei RSU. Si è cominciata un’importante azione relativa alla raccolta differenziata, che rappresenta l’elemento primario di tutto il ciclo di trattamento, insieme all’impegno sistematico per la riduzione della produzione dei rifiuti stessi. In questa ottica, ad esempio, è meritoria la scelta di vendere alla spina alcune tipologie di prodotti.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, essa avrà tanto più successo quanto più il cittadino verrà correttamente informato e dotato degli strumenti necessari per supportarla; tra questi, è decisiva una consistente politica di incentivi.

Occorre, allora, dare seguito a quello che è già previsto nel piano regionale. Il Partito Democratico è pronto e disponibile a confrontarsi e dialogare con tutti: partiti, movimenti e associazioni ambientaliste, purchè il confronto sia finalizzato a trovare le soluzioni più adeguate . Su una questione cosi seria e delicata, si eviti di assumere posizioni precostituite e preconcette, e si discuta, invece, nel merito dei problemi.

Il trattamento termico della frazione secca di risulta dalla raccolta differenziata e il recupero di calore si può concretizzare con tecnologie avanzate, già ampiamente sperimentate in Europa ( in Germania vengono sottoposti a combustione il 65% dei rifiuti ) e in paesi come Giappone e Stati Uniti; trattamenti controllati che non provocano danno alla salute delle persone. Tecnologie pulite e monitorate di continuo e controlli sulle emissioni, accessibili alla conoscenza dei singoli cittadini e delle associazioni. Gli impianti funzionanti e visitabili in gran parte del mondo industrializzato, dimostrano che oggi si può realizzare un processo di combustione controllato e pulito.

Sergio Santini
Responsabile Regionale del Dipartimento “Ecologia” del PD

 

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