PERUGIA - “La posizione della Regione, ribadita ai Comuni interessati, è quella di assecondare il percorso indicato dall'Ati 4. Incentivare quindi il volume di raccolta differenziata portandolo al 65 per cento entro il 2014, anticipando, così, di un anno la previsione del raggiungimento dell'obiettivo fissata dallo stesso Ati”. Così l'assessore regionale Silvano Rometti in Seconda Commissione consiliare ha risposto ad una serie di domande sul rischio della possibile conclusione del ciclo dei rifiuti attraverso la termovalorizzazione.

Rispondendo ad alcune perplessità e critiche sulla gestione e sulla bontà del Piano regionale dei rifiuti, evidenziate da Raffaele Nevi (PdL) e Franco Zaffini (Fare Italia), Rometti ha detto che “a fronte di una raccolta differenziata stagnante, l'Umbria è in linea con la quasi totalità delle altre regioni italiane. La media di quest'anno – ha fatto sapere – sarà del 45-50 per cento e saranno chiuse le discariche già previste nel Piano”.

Rometti ha quindi assicurato che la Regione sarà particolarmente attenta alle nuove tecnologie per un utilizzo maggiore e più efficace dell'impiantistica intermedia. Non è comunque da escludersi – ha concluso -, se necessaria, una rivisitazione del Piano”.

Al riguardo ci sono da segnalare le dichiarazione compiaciute rilasciate, sempre nel corso del dibattito svoltosi in Commissione,  dal capogruppo regionale del Prc Sufara, e da quello dell’Idv Brutti.

“Mi rallegro – ha affermato Stufara - del fatto che l'assessore Rometti abbia cambiato idea, dopo le numerose e profonde critiche ricevute dal suo provvedimento, che assomigliava ad un colpo di mano rispetto alla decisione dei Comuni della provincia di Terni di chiudere definitivamente la pagina dell'incenerimento dei rifiuti”.
“Finalmente – aggiunge il capogruppo di Rifondazione Comunista - si è compreso che non si può mettere in discussione il volere di una comunità, che si è espresso attraverso migliaia di firme (raccolte sul territorio dal nostro partito insieme ad altre forze politiche come Idv e Sel) e con la presa di posizione dei Comuni e di molti comitati di cittadini che hanno chiesto appunto di andare verso la strategia 'rifiuti zero' per non ricorrere più all'incenerimento come soluzione per la chiusura del ciclo dei rifiuti”.

“Le dichiarazioni dell'assessore – conclude Stufara - dimostrano ancor più quanto da mesi sosteniamo: è necessario per l'Umbria un nuovo Piano regionale dei rifiuti, visto che quello precedente del 2009 si è rivelato obsoleto nelle previsioni impiantistiche e sbagliato nelle previsioni dei flussi di rifiuti, che anziché aumentare come si prevedeva nel Piano si sono drasticamente ridotti”.

“Ho constatato con soddisfazione – ha affermato invece Brutti - che l'assessore Rometti, su mia esplicita richiesta, ha convenuto sugli intenti e gli obiettivi del Piano Ati 4 in merito allo smaltimento dei rifiuti. L'assessore, apprezzando i contenuti del Piano, si è limitato a invitare le amministrazioni comunali ad accelerare il processo di raccolta differenziata, un invito che condivido e faccio mio”. Un chiarimento spiega Brutti che “dirada i nervosismi dei giorni scorsi: alcuni avevano letto nell'esortazione di Rometti una 'rilettura' del Piano Ati 4”.
“Quel Piano – precisa l'esponente dell'Idv -, condiviso dallo stesso Rometti, bandisce di fatto il ricorso al termovalorizzatore, il punto di partenza senza il quale non è possibile avviare un virtuoso ciclo di smaltimento dei rifiuti. Ora occorre impegnarsi per fare in modo che il volume del conferimento in discarica cali in modo drastico e si provveda, nel contempo, al recupero di materiali ed energia. Una battaglia che deve vedere impegnate non solo le amministrazioni comunali ma tutti coloro che hanno a cuore la salute dei cittadini e dell'ambiente. Senza dimenticare – conclude Brutti - le nuove occasioni di impresa che una svolta del genere comporta e che, in altre regioni d'Italia, ha già portato risultati in termini di occupazione”.

Condividi