Rifiuti/ Lignani (Pdl): approvazione del piano d’ambito penalizza il territorio
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PERUGIA – “È veramente incredibile che la maggioranza del Consiglio comunale di Città di Castello abbia approvato senza battere ciglio il Piano d’Ambito dei rifiuti che, con l’ampliamento della discarica di Belladanza, sancisce una forte penalizzazione del territorio tifernate e pone seri interrogativi sul futuro di una gestione strategica per il territorio”. Così il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl) contrario al fatto che si continui ad avallare un Piano dei rifiuti regionale approvato dal Centrosinistra nel 2009 “che fa di Città di Castello la sede di discarica regionale, non prevedendo possibilità di ulteriori impianti di smaltimento al di là di una fantomatica, utopica e irrealizzabile raccolta differenziata”.
Lignani Marchesani ricorda come “alla vigilia delle elezioni regionali passate, tutto fu minimizzato e si presero in giro i cittadini delle Comunità che insistono intorno al territorio Belladanza ai quali, in una riunione alla presenza di massimi rappresentanti istituzionali nel 2007, era stato solennemente promesso che in breve tempo l’impianto sarebbe stato chiuso. Oggi invece – aggiunge l’esponente del Pdl - viene addirittura celebrato come positivo l’ampliamento della discarica di Belladanza, mentre non è stato ancora individuato il sito di un inceneritore previsto nel Piano regionale nel Comune di Perugia che, chiudendo il ciclo dei rifiuti, dovrebbe alleggerire la pressione sulle discariche. In pratica nei prossimi anni lo smaltimento in discarica aumenterà con tutte le conseguenze del caso e soluzioni alternative e tecnologicamente avanzate sono ancor oggi a livello di chiacchiere”.
Il consigliere regionale del centrodestra ribadisce poi che “l’equazione bucolica e affascinante ‘niente discariche, inceneritori zero, più raccolta differenziata’ è una pia illusione per avallare il sostegno cieco alla sinistra radicale presente in Consiglio regionale che, a parte qualche levata di scudi, non ha mai inciso in scelte strategiche in questo campo. Sarebbe ora – conclude Lignani Marchesani - che i vari comitati se ne rendessero conto. Ma soprattutto sarebbe ora che l’atteggiamento inerte e dilatorio della Giunta regionale che a parole prefigura un unico ambito di gestione regionale, si trasformasse in concreta operatività incidendo sulle sperequazioni territoriali che hanno portato all’eccessivo sfruttamento di alcuni territori e ad indebiti privilegi in termini ambientali e tariffari a favore di altri”.
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