Rifiuti. Dottorini-IDV: "Puntare su rifiuti zero e filiere del recupero"
“Un dato in chiaroscuro che incoraggia le azioni tese a ridurre la produzione di rifiuti e a incentivare la raccolta differenziata. Qualche progresso è stato fatto, ma siamo ancora molto lontani dalle previsioni del Piano regionale”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale commenta i dati della raccolta differenziata relativi al 2011.
“Il 5 per cento di incremento della raccolta differenziata rispetto al 2010 – spiega – è sicuramente un dato incoraggiante rispetto all’1,5 per cento che ha caratterizzato le performance degli ultimi anni. Certo, non è questa la svolta che ci si attendeva e siamo molto lontani dal 60 per cento previsto nel Piano dei rifiuti. Ma ci sono elementi da apprezzare. In particolare – commenta il capogruppo Idv - è da mettere in evidenza la sensibile riduzione della produzione pro-capite di rifiuti che cala di circa il 7 per cento rispetto all'anno precedente. E' ovvio che questo elemento chiama principalmente in causa la crisi e la relativa contrazione dei consumi, ma è importante che la Regione metta in atto più incisive politiche di riduzione degli imballaggi e intensifichi le positive azioni di riduzione dei rifiuti, a iniziare da un piano per moltiplicare le esperienze di erogatori di latte fresco, detersivi e fontanelle di acqua pubblica”.
“Tra gli Ambiti territoriali – rileva Dottorini - spicca la frenata sulla differenziata dell'Ati 1 che aumenta soltanto dell'1,65 per cento e la performance dell'Ati 2 che, grazie soprattutto al balzo di Perugia (+ 9,93 per cento), aumenta dell'8,28 per cento. L'Ati 4 è ancora fanalino di coda sulla differenziata grazie al dato deludente di Terni (+ 1,65 per cento) e nonostante l'incremento di oltre l'8 per cento di Orvieto, che resta tuttavia ultima a livello regionale tra le città con più di 10mila abitanti (appena 21,51 per cento il dato sulla differenziata). Rimangono nettamente insufficienti i dati relativi ad Amelia (28,21 per cento) ed Assisi (23,87 per cento). Una pesante battuta d'arresto subisce Città di Castello (appena + 0,63 per cento), mentre Magione (+ 13 per cento) e Marsciano (+ 3,42) si attestano abbondantemente sopra il 50 per cento”.
Per Dottorini, “la volontà di incrementare le azioni di riduzione e differenziazione dei rifiuti deve incontrare il sostegno di politiche adeguate. A iniziare dalla creazione delle filiere del recupero e dall'adozione della strategia 'rifiuti zero' come principio ispiratore dell'intero ciclo integrato. Sono questi – ribadisce - gli strumenti che possono farci immaginare un'opzione alternativa all'incenerimento dei rifiuti e la creazione di nuovi posti di lavoro. Certo è che non sarà possibile aggirare il Piano regionale o applicarlo per parti separate. I dati del 2011 – aggiunge il capogruppo Idv - ci dicono che siamo ancora 22 punti percentuali al di sotto del 60 per cento che avremmo dovuto raggiungere nel 2011. C'è da rimboccarsi le maniche – conclude Dottorini -, apprezzando il buono che si sta facendo ed evitando enfasi a dir poco inopportune”.
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