Ricostruzione: davvero marciamo a gonfie vele?
“Un nuovo tassello verso la ricostruzione e la rigenerazione dei territori colpiti dal sisma. Un ulteriore passo in avanti, dopo i molteplici fatti negli ultimi tre anni che hanno visto nei giorni scorsi, ad esempio, partire a Castelluccio anche la ricostruzione privata, e che riguarderà non solo la ricostruzione degli edifici, ma coinvolgerà anche la mobilità, la digitalizzazione, la rigenerazione urbana e il rilancio economico del territorio”. È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, concludendo i lavori del convegno che si è svolto questo pomeriggio a Spoleto, al Complesso Monumentale di San Nicolò, promosso da Regione Umbria, Sviluppumbria e dal Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma, sul tema “Ripartire oggi: opportunità di sviluppo per le aree del sisma. Attuazione Fondo Complementare PNRR Aree Sisma 2009-2016”.
Al convegno hanno partecipato, oltre alla Presidente della Regione, l’Assessore regionale alla Programmazione Europea, Turismo e Cultura, l’Amministratore unico di Sviluppumbria, e inoltre: Giovanni Legnini, Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016; Fausto Cardella, Coordinatore legalità del Commissario Straordinario; Romano Benini, Coordinatore della Segreteria tecnica del Piano complementare per le aree dei sismi; Carlo Castaldi, della Divisione Programmi operativi Invitalia; Grazia Precetti, Divisione Incentivi e innovazione di Invitalia, e il Direttore allo Sviluppo economico della Regione Umbria. I lavori sono stati coordinati dal giornalista de Il Messaggero, Italo Carmignani, e introdotti dal saluto del Sindaco di Spoleto.
Obiettivo dell’incontro era quello di presentare alle imprese e alle istituzioni del territorio le opportunità di sviluppo offerte dall’attuazione del Fondo Complementare PNRR Aree Sisma 2009-2016, la cui straordinaria importanza è stata richiamata nel suo intervento di conclusione del convegno dalla stessa Presidente della Regione: “All’accelerazione della ricostruzione materiale si affianca, dunque, il successo di avere ottenuto questo Fondo speciale nel Pnrr al fine di una vera e propria rinascita dell’intero tessuto sociale. Una sfida che ci vede tutti coinvolti – ha concluso la Presidente - che dovrà portare ad utilizzare al meglio le enormi potenzialità che questi territori hanno”.
Nel corso dei lavori, è stato sottolineato che il Fondo complementare al PNRR destinato alla ripresa socio-economica dei “crateri” degli eventi sismici del 2009 e 2016 è dotato di risorse per 1,78 miliardi di euro ed è articolato in due Macromisure.
La Macromisura A, “Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi”, che assegna 1 miliardo e 80 milioni di euro a investimenti infrastrutturali e di rigenerazione territoriale, e più in particolare si occupa di innovazione digitale, finanziamento di comunità energetiche, recupero e rifunzionalizzazione di edifici pubblici, produzione di energia e calore da fonti rinnovabili, rigenerazione urbana e territoriale, infrastrutture e mobilità.
La Macromisura B, “Rilancio economico e sociale”, ha risorse complessive di 700 milioni di euro che finanziano per gran parte misure per la nascita di nuove imprese, per il turismo, la cultura, lo sport e l’inclusione, per la valorizzazione ambientale, l’economia circolare e il ciclo delle macerie oltre che la prima rete integrata per l’innovazione e la ricerca che coinvolge tutte le Università delle quattro Regioni (Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio) e i principali Istituti di ricerca.
In Umbria è previsto il Centro per la digitalizzazione, valorizzazione, conservazione e fruizione dei beni culturali e ambientali. Mentre per la maggior parte dei progetti della misura A è già partito l’iter per la progettazione e realizzazione, e sono stati assegnati i Codici unici di progetto (CUP), la gran parte delle misure B, tranne la rete dei centri di ricerca, è pensata per articolarsi in bandi. I primi due, per un valore di 180 milioni di euro, sono al vaglio della Commissione Europea per le valutazioni che riguardano l’intensità degli aiuti di Stato previsti a favore delle imprese, e dovrebbero essere pubblicati entro il mese di maggio. Le risorse di questi primi bandi sono destinate ai Contratti di Sviluppo di carattere industriale, delle attività turistiche o per la tutela ambientale nelle aree colpite dal sisma, compresi investimenti per il riuso delle macerie in un'ottica di economia circolare.
Il Commissario straordinario Legnini, nel suo intervento, ha affermato che “con il Piano Nazionale Complementare sisma, alla ricostruzione fisica del patrimonio edilizio e infrastrutturale, si aggiunge una vera e propria strategia di rigenerazione e sviluppo dei territori dell’Appennino centrale colpiti dai terremoti del 2009 e 2016 e dalla crisi legata alla pandemia. I programmi varati dalla Cabina di coordinamento integrata, dove sono rappresentati il Governo centrale, le Regioni e i Comuni, sono ambiziosi e riguardano infrastrutturazione digitale, ferroviaria e stradale, la rigenerazione urbana e le strutture turistiche, il sostegno agli investimenti produttivi e all’imprenditorialità diffusa. Si tratta – ha detto - di un Piano con il quale i territori del Centro Italia potranno invertire la tendenza all’abbandono e allo spopolamento che preesisteva ai terremoti”.
L’Assessore regionale alla Programmazione Europea, Turismo e Cultura ha richiamato le notevoli risorse previste dal Fondo Complementare del PNRR e dedicate alle Aree Sisma 2009 e 2016 (oltre 1 miliardo e 700 milioni di euro) che “ci offrono l’occasione per attivare e coordinare una serie ben dettagliata di interventi, finalizzati a dare uno slancio supplementare ai territori interessati, coinvolgendo il tessuto produttivo, le attività economiche e sociali e generando un ambiente fertile ed attrattivo che dia la possibilità a quest’area di avere nuove opportunità che vadano oltre la mera ricostruzione dell’edificato e delle infrastrutture esistenti prima degli eventi sismici”.
Secondo l’Assessore regionale, “si tratterà di azioni da indirizzare, da un lato – per un valore di 1 miliardo e 80 milioni di euro - verso opere pubbliche aventi riguardo alla ricostruzione, alla digitalizzazione, all’efficientamento energetico, alla mobilità ed alla rigenerazione urbana; dall’altro saranno disponibili risorse per 700 milioni di euro relative a interventi destinati al rilancio economico e sociale del territorio, al fine di promuovere e sostenere investimenti in grado di far emergere e rafforzare le potenzialità economiche dei comuni colpiti dal sisma”.
“Abbiamo il fondamentale dovere, come ente pubblico e come amministratori, di ricostruire un tessuto produttivo e sociale che ha in sé le potenzialità e le eccellenze per risorgere a nuova vita, che ha le capacità e il know how per affrontare le sfide più difficili – ha concluso l’Assessore - sia in tema di ricerca, che in tema di innovazione, che in tema di ricollocazione su mercati più vasti”.
L’amministratore unico di Svilupumbria, nel corso del suo intervento, ha evidenziato che la macromisura B del Fondo Complementare al PNRR per le aree sisma 2009 e 2016, denominata “Rilancio economico e Sociale”, mette a disposizione delle imprese e del terzo settore ben 700 milioni di euro: “si tratta di risorse e misure importantissime – ha affermato - che devono essere adeguatamente portate a conoscenza dei beneficiari e tradotte in modo rapido ed efficace in progetti concreti di sviluppo. Nell’ambito dell’accordo firmato lo scorso luglio tra le tre Agenzie di sviluppo di Umbria, Marche e Toscana per il rilancio della competitività del Centro Italia, Sviluppumbria ha coordinato un intenso lavoro di raccordo con il Commissario Straordinario Sisma 2016 ed Invitalia, soggetto gestore delle misure. Un lavoro che ha visto il coinvolgimento -oltre a Sviluppumbria, Svem -Sviluppo Europa Marche e Abruzzo Sviluppo- anche di Lazio Innova, Agenzia della Regione Lazio, ampliando così gli orizzonti della collaborazione interregionale promossa da Sviluppumbria. Si sono così identificati – ha rilevato - gli ambiti di collaborazione per il lancio e la gestione delle misure che vedono le agenzie regionali coinvolte nelle importantissime attività di comunicazione ed informazione, di cui la giornata di oggi vuole essere per l’Umbria solo un primo e importante avvio, fino alle attività di orientamento ed assistenza tecnica alle imprese per la presentazione dei progetti. Tutto questo si sta traducendo in una formale convenzione tra Sviluppumbria ed Invitalia, ulteriore esempio di sinergia tra ambito locale e nazionale che – ha concluso l’amministratore - vede l’Agenzia coinvolta a vantaggio delle imprese e del territorio”.
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