La libertà di potersi esprimere attraverso la scrittura o la pittura, la libertà di raccontarsi e riconoscersi esseri umani anche quando si sperdono i tratti più concreti del concetto di libertà. E’ quanto racchiuso in ‘Eleutheria’, l’ultimo progetto dell’associazione folignate ‘Nel nome del rispetto’, che ha portato alla realizzazione di

una mostra con testi, disegni e foto dei detenuti della Casa circondariale di Capanne.
Inserito nel progetto di ‘Scrittura creativa’ curato da Francesca Gosti presente da otto anni all’interno del carcere, il tutto è stato possibile grazie al contributo di tre ragazzi volontari dell’associazione: Francesco Ciacci, Tommaso Ciurnelli e Francesco Costantino.
L’esposizione è stata inaugurata questa mattina (giovedì 11 luglio) nel nuovissimo Centro Civico “Sabrina Caselli” di San Mariano di Corciano e sarà visitabile fino a domenica 14 luglio.
L’associazione da diverso tempo è impegnata nel seminare la cultura del rispetto nelle nuove generazioni, sono infatti numerose le iniziative realizzate con le scuole: “Il prossimo tema su cui saranno chiamate a lavorare le scuole per il concorso nazionale – ha aggiunto Zenobi - sarà legato alla disabilità e all’importante annata che inizierà con il G7 di Assisi. Grazie al grande ruolo dell’associazione, anche il Senato ha approvato l’istituzione ufficiale della Giornata nazionale del rispetto. Una conquista che, parallelamente ai tanti lavori arrivati per il concorso, rendono l’associazione sempre più nazionale. Sono oltre 10mila i partecipanti all’ultimo progetto e al relativo concorso che aveva come tema il rispetto coniugato con la matematica, la filosofia, le scienze e la musica”. L’associazione è anche in prima linea nel rapporto con le istituzioni e, nello specifico, con i ministeri: è in fase di sottoscrizione il Protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione ed è già stato sottoscritto invece quello con il ministero della Giustizia, grazie al quale sono aperte per l’associazione le porte dei carceri minorili, con l’obiettivo di lavorare sul reinserimento dei detenuti.
Per la Provincia di Perugia, sempre vicina e pronta a sostenere i tanti progetti promossi sia con le scuole che con le carceri dall’associazione, era presente la consigliera Erika Borghesi: “Cuore, impegno e passione sono alla base di questa straordinaria esperienza che rappresenta un arricchimento per tutti i soggetti coinvolti – sono state le sue parole -. Non è facile entrare in un carcere, dare voce ai detenuti e accendere una speranza per un futuro migliore. Tutta l’esposizione è ricca di emozioni, in particolare sono rimasta colpita dalle foto delle detenute,alcune conosciute durante le varie iniziative che si sono svolte all’interno del carcere, donne che hanno la forza di guardare avanti, oltre le sbarre, e nei loro occhi è evidente il desiderio di avere un’altra possibilità. Ben vengano queste proposte che offrono una possibilità di riscatto”.

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