PERUGIA – Con voto unanime dei presenti, la Seconda Commissione, presieduta da Valerio Mancini, ha dato il via libera ad una proposta di Risoluzione unitaria che mira ad impegnare la Giunta regionale ad intervenire per il riconoscimento dello stato di emergenza a seguito degli eventi calamitosi che hanno colpito i Comuni di Avigliano Umbro, Montecastrilli e Amelia tra le giornate di lunedì 8 e martedì 9 giugno”.

Il documento, che verrà presentato in Aula per l’approvazione (relatore Daniele Carissimi), supera di fatto una interrogazione del Gruppo del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle del 15 giugno e una successiva mozione in proposito del Gruppo Lega, presentata lo scorso 25 giugno.

Nello specifico, all’Esecutivo di Palazzo Donini si chiede di intervenire oltre che per dichiarare lo stato di emergenza per i territori colpiti dai recenti eventi idrogeologici, anche per: Lo stanziamento dei fondi necessari alla copertura dei danni ed alla ripresa delle attività produttive ed a supporto delle istituzioni coinvolte; Porre in essere tutti quegli interventi, strutturali e non strutturali, finalizzati al consolidamento dei pendii instabili ed alla difesa dalle alluvioni, quali la riqualificazione ed il ripristino dei naturali alvei dei fossi interessati, nonché la pulizia degli stessi finalizzata ad un corretto deflusso delle acque. Porre in essere una tempestiva programmazione regionale, volta al contrasto del rischio idrogeologico”.

Nel documento viene ricordata una mozione, nel merito, del Gruppo Lega, presentata lo scorso 25 giugno, e una interrogazione del Gruppo del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle del 15 giugno.

Nell’atto di indirizzo viene ribadito come le abbondanti piogge hanno causato frane e allagamenti, il crollo di un tratto delle mura di Avigliano, l’esondazione di alcuni affluenti del Naja e del Rio Grande oltre all’inaccessibilità di numerose strade, sommerse da detriti ed alberature. Viene anche ricordato che, a causa del maltempo parte della popolazione è stata costretta ad abbandonare la propria casa e ad accedere a strutture, messe a disposizione dai Comuni, al fine di mettersi in salvo. Vengono poi evidenziati gli ingenti danni provocati alle case, alle aziende, ai campi sportivi e ad attività commerciali.

“Ad una prima stima – viene rimarcato nel documento - i danni all’agricoltura, alle infrastrutture ed alle aziende del territorio ammontano ad oltre un milione di euro. Danni che si vanno ad aggiungere ad una situazione già compromessa, a causa delle restrizioni dovute dalla pandemia Covid-19”.

Viene anche rilevato come “eventi idrogeologici, quali frane ed alluvioni, colpiscono sempre più di frequente la nostra regione. Solo negli ultimi anni sono stati registrati ben sei eventi alluvionali ‘non ordinari’ e quattro crisi di siccità, con ingenti danni sia alle attività produttive che alla popolazione. L’Umbria, come dimostrano diversi studi, ha la totalità dei Comuni a rischio idrogeologico e idraulico”.

“Gli eventi catastrofici, conseguenti a situazioni di dissesto idrogeologico – viene sottolineato nel documento - si devono prevenire con azioni mirate ed una costante, puntuale ed efficace campagna di formazione ed informazione, a cui far seguire interventi concreti e risolutivi. La tutela dei cittadini e del tessuto produttivo passa anche dalla capacità di saper intervenire con un’attenta programmazione finalizzata alla riduzione del rischio idrogeologico. È compito della Regione strutturare e vigilare affinché venga messa in atto una politica di attenta pianificazione territoriale volta a prevenire fenomeni come quello realizzatosi”. 

 

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