La startup umbra riunisce 14 coop di progettazione edile, costruzioni e gestione sociale - All’evento di Milano per esportare il suo modello nell’ambito delle iniziative del Pnrr

(AVInews) – Milano, 19 nov. – Quale migliore vetrina dell’Urbanpromo di Milano, l’evento nazionale di riferimento sul tema della rigenerazione urbana, per presentare i nuovi progetti di Rete Cooperativa Centodieci. La startup umbra nata a febbraio per orientare e realizzare le azioni del Superbonus 110% punta, infatti, a esportare il suo modello anche nel campo delle operazioni pubbliche di rigenerazione urbana che avranno un grande impulso nei prossimi mesi grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua).

Grimani e Ragnacci a Urbanpromo. Per questo il presidente della Rete Laerte Grimani e il presidente di Legacoop produzione e servizi Umbria Matteo Ragnacci si sono recati al Meet di Milano, dove Urbanpromo è in corso fino al 19 novembre. Tra gli intervenuti anche il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini.

Cosa è Rete Cooperativa Centodieci. La Rete Cooperativa Centodieci è un’iniziativa di Legacoop Umbria, che riunisce attualmente quattordici società cooperative che operano nei settori della progettazione edile, delle costruzioni, della gestione sociale e della rendicontazione, da chi produce infissi, insomma, ai commercialisti. Il compito per cui era stata ideata era d’altronde quello di offrire un servizio a 360 gradi in merito alle operazioni di Superbonus, dalla valutazione iniziale dell’intervento, alla gestione delle pratiche fino alla realizzazione delle opere.

Un modello da esportare. “A oggi – ha spiegato Grimani – abbiamo già contrattualizzato 5 milioni di euro di lavori. Un gran successo. La formula vincente che abbiamo utilizzato per il 110% la vogliamo adottare adesso anche per quanto riguarda le operazioni che Regioni e Comuni porteranno avanti con il Pnrr e il Pinqua per riqualificare e gestire socialmente quartieri, aree o immobili degradati”.

Cooperazione tra cooperative. “Dopo le crisi degli ultimi anni – ha commentato Ragnacci –, avevamo la necessità di ridare fiducia e smalto alle cooperative del settore edile. Lo abbiamo fatto contaminandole tra loro anche in base al sesto principio della cooperazione che ci indica di promuovere cooperazione tra cooperative. Ciò permetterà alle realtà che aggreghiamo di rafforzarsi: basti pensare che quattro delle quattordici cooperative che aderiscono alla Rete sono workers buyout, cioè nate per iniziativa di dipendenti che, a seguito di un processo di fallimento, hanno rilevato l’azienda dove lavoravano. La Rete consente alle piccole imprese di competere, in maniera aggregata e scambiandosi competenze e prodotti, in un mercato grande e complesso come quello legato alla rigenerazione urbana”. “Grazie a questo nostro modello – ha concluso il presidente Grimani – possiamo dar vita a partenariati pubblico privati per realizzare opere in grado di rivitalizzare grandi aree e piccoli centri. Mettiamo questa formula e la nostra esperienza a disposizione di enti pubblici e player economici interessati a sfruttare le opportunità legate al Pnrr. Oggi noi siamo in grado di portare avanti operazioni dalla a alla z, dalla progettazione, alla costruzione, alla gestione sociale”.

Le parole del ministro. “Il modo di pensare la riqualificazione – ha detto il ministro Giovannini – è profondamente diverso rispetto a quello di pochi anni. Oggi i temi dell’interazione sociale, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica sono pienamente introietatti all’interno di chi deve fare progettazioni di rigenerazione urbana. Questa non può pensare unicamente alla costruzione o riqualificazione di edifici, ma anche a come rigenerare comunità, soprattutto all’indomani della pandemia che ha dimostrato quante persone vivono in condizioni disagiate. In questo senso la partecipazione dal basso dei cittadini è doveroso”.

Nicola Torrini
 

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