Il report “Dataview – Il barometro dell’economia territoriale”, curato da Unioncamere e dall’Istituto Tagliacarne, ha analizzato la situazione congiunturale delle province di Perugia e Terni, evidenziando le differenze tra le due aree. Questo studio si concentra su dieci indicatori economici principali e sei sul turismo, offrendo una panoramica dettagliata dello stato attuale delle economie locali.

La provincia di Perugia mostra performance superiori rispetto a quella di Terni in diversi indicatori. In particolare, Perugia eccelle in quattro indicatori su dieci, mentre Terni si distingue in tre. Questo vantaggio è significativo in un contesto di rallentamento economico generale, che ha colpito l’Italia e l’Europa a causa degli alti tassi di interesse e delle tensioni geopolitiche. L’Umbria, in particolare, sta sperimentando un rallentamento più marcato rispetto alla media nazionale. 
La provincia di Terni presenta alcuni punti di forza: la crescita delle istituzioni iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) tra giugno 2023 e giugno 2024 è stata del 19,4%, superiore alla media nazionale del 14,9%. Inoltre, Terni ha visto un minor calo nei prestiti alle attività economiche (-2,2% rispetto al -4,7% nazionale) e una variazione positiva delle ore di cassa integrazione guadagni (+11% contro +0,2% dell’Italia).
Perugia, dal canto suo, ha registrato risultati positivi in vari ambiti. Le esportazioni sono aumentate del 6,4% nel primo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, un dato nettamente migliore rispetto al calo del 2,8% a livello nazionale. Anche le istituzioni iscritte al RUNTS sono cresciute del 22,9%, indicando un settore terziario robusto. Inoltre, la provincia ha mostrato un incremento del 2% nei depositi bancari e nel risparmio postale, suggerendo una maggiore propensione al risparmio.
Tuttavia, entrambe le province affrontano delle sfide. A Terni, il numero delle imprese attive è diminuito dell’1,5% e la consistenza delle start-up innovative è scesa del 13,6%, rispetto al calo nazionale del 7,7%. Perugia, nonostante i suoi successi, ha visto una diminuzione del 2,1% delle imprese attive e un calo del 23% delle start-up innovative. Anche l’occupazione ha subito una contrazione: -1,6% a Perugia contro il +1,7% nazionale.
Nel settore del turismo, la provincia di Perugia si è classificata al 41° posto su 100 per presenze turistiche per chilometro quadrato, mentre Terni si è posizionata al 62° posto. Tuttavia, la variazione percentuale delle presenze turistiche tra il 2019 e il 2023 è stata maggiore a Terni (+10,75%) rispetto a Perugia (+8,9%).

Le parole di Mencaroni - Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria, sottolinea come il tessuto imprenditoriale umbro stia dimostrando un complessivo irrobustimento, nonostante una fisiologica flessione del numero delle aziende attive. Questo rafforzamento è testimoniato dalla crescita del numero delle società di capitali e dall’aumento delle esportazioni. Mencaroni evidenzia che la Camera di commercio dell’Umbria ha tra le sue priorità concrete il sostegno a questi temi cruciali.
Nel settore del turismo, l’Umbria ha mostrato una buona capacità di recupero, posizionandosi nella parte medio-alta della classifica nazionale per l’andamento delle presenze turistiche nel periodo 2019-2023. Tuttavia, in un mercato turistico sempre più competitivo ed esigente, è fondamentale non solo consolidare questi risultati ma anche aumentarli, migliorando il tasso di occupazione medio annuo delle strutture ricettive. Su questo punto, Mencaroni sottolinea l’importanza di lavorare intensamente, poiché ci sono ampi margini di miglioramento.
La collaborazione tra istituzioni e forze economiche e sociali è cruciale per raggiungere risultati significativi in una regione di dimensioni contenute come l’Umbria. La capacità di fare massa critica è fondamentale per potenziare l’impatto delle iniziative e per sostenere lo sviluppo economico della regione.

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