“Il 31 marzo è ufficialmente cessato lo stato di emergenza legato al covid, ma la Regione Umbria continuerà a gestire questa fase di transizione verso la normalità con la massima attenzione”: lo ha  detto l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il commissario Massimo D’Angelo, il direttore regionale alla Salute, Massimo Braganti, la professoressa Daniela Francisci, il dottor Marco Cristofori del Nucleo epidemiologico regionale.

  “In questa momento – ha detto Coletto – la maggior parte dei pazienti ricoverati arriva in ospedale per altre patologie e ha pochissimi sintomi legati al covid. Questo dimostra che la vaccinazione rimane lo strumento più importante contro il virus, ovviamente insieme alle cure”.

L’assessore ha quindi ricordato che è estremamente importante per il futuro insistere sulla medicina territoriale: “A tal fine – ha aggiunto – ho espressamente chiesto al ministro Speranza di far rientrare le Usca nella normale dotazione organica del servizio sanitario. Le Unità di sorveglianza infatti, in Umbria, con una alta percentuale di popolazione anziana, il servizio assume una grande utilità per evitare anche spostamenti ai cittadini e accessi inappropriati ai pronto soccorso”. 

“Intanto – ha aggiunto – la Regione ha prorogato le Usca fino al 30 giugno, così come il Cts e il Nucleo epidemiologico. Contestualmente, sempre fino al 31 giugno, proseguirà l’impegno il commissario Massimo D’Angelo che ha già gestito la situazione nella fase di emergenza”.

La professoressa Francisci e il commissario D’Angelo hanno ribadito che tra il 50 e 60 per cento dei ricoverati nei reparti covid arriva in ospedale per altre patologie e si scoprono positivi al virus nella fase del triage. Relativamente alle cure la professoressa ha riferito di aver effettuato al momento oltre 530 trattamenti con antivirali. 

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