Lo scorso marzo abbiamo condotto un’indagine, insieme alle organizzazioni della PeoplesVaccine Alliance, intervistando 77 epidemiologi da 28 Paesi del mondo.

La stragrande maggioranza di loro aveva dichiarato che se non si fosse aumentata la copertura vaccinale a livello globale sarebbero potute sorgere varianti del virus resistenti al vaccino. 2/3 di loro avevano avvertito che c’era solo 1 anno a disposizione per non vanificare l’efficacia dei vaccini e contenere le mutazioni del virus.

Non vi sono ancora evidenze sulla pericolosità della nuova variante B.1.1.529 né sull’efficacia dei vaccini nel contrastarla, ma è certo che l’allarme diffuso oggi è frutto della politica miope con cui finora si è affrontato il tema dell’accesso ai vaccini nel mondo.

Fino a quando soltanto una parte della popolazione mondiale sarà vaccinata, il virus avrà la possibilità di circolare, di replicarsi velocemente e quindi di mutare.

In questo momento i milioni di persone che si sono già vaccinate negli USA, nel Regno Unito o in Italia, dove è già partita la campagna per la terza dose, si sentono più al sicuro.

Rimane comunque altissimo il rischio che senza un cambio radicale delle attuali politiche, tutti gli sforzi fatti fin qui potrebbero essere vani. RENDERE ACCESSIBILI I VACCINI ANCHE NEI PAESI POVERI SIGNIFICA OGGI PIÙ CHE MAI PROTEGGERCI TUTTI.

Così si legge in una nota di EMERGENCY Oxfam Italia

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