Regioni/ L’Umbria sale sul podio per qualità della vita e sviluppo
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PERUGIA – Giornata piena di buone notizie per l’Umbria che, dopo aver guadagnato ben 17 ”Tre foglie” dal Gambero Rosso per i suoi oli extravergine dop, il che la colloca al terzo posto a livello nazionale, dopo Toscana (22) e Puglia (18), alla pari con il Lazio (tutte regioni assai più vaste e di conseguenza con produzioni assai più elevate), ha messo in carniere ancora un terzo posto, questa volta dopo Roma e Palermo, quanto a numero di prenotazioni per le vacanze di Pasqua. Per ultima la notizia di un altro podio guadagnato sul fronte della vivibilità e dello sviluppo (vale a dire un altro terzo posto a livello nazionale), assegnatole dal IX rapporto di “Sbilanciamoci” che colloca nelle due prime posizioni il Trentino Alto Adige, seguito dall’Emilia Romagna.
Notizie, queste, che non faranno certo felici gli esponenti del centrodestra nostrano, ed in particolare quelli del Pdl, affannosamente intenti in questi giorni a dipingere la nostra regione come terra di criminalità e di disgregazione sociale ormai non più sostenibile. Notizie che, al contrario, ci descrivono un Umbria che, sia pure fra tante difficoltà, determinate massimamente da una crisi economica che batte fortemente da noi, come del resto in tutto il Paese, accrescendo disoccupazione, cassa integrazione e precarietà, mostra tuttavia confortanti segnali di vitalità e di voglia di reagire.
Come dicevamo sono il Trentino Alto Adige, seguito dall'Emilia Romagna e poi dall'Umbria, le regioni italiane dove si sta meglio per qualità della vita e sviluppo. Ciò è il risultato dei sette indicatori (ambiente, economia e lavoro, diritti e cittadinanza, salute, istruzione e cultura, pari opportunità e partecipazione) che compongono la graduatoria del Quars (Qualita' regionale dello sviluppo) messa a punto dalla campagna Sbilanciamoci! promossa da 47 associazioni della società civile.
Nel IX Rapporto Quars, presentato oggi, il Trentino si riconferma in prima posizione grazie ai risultati eccellenti ottenuti in economia e lavoro, diritti e cittadinanza, ambiente. La regione (a Statuto speciale, non dimentichiamolo) si mostra ricca, attenta al territorio, con una cittadinanza impegnata in organizzazioni della società civile e dove anche l'indicatore relativo all'istruzione e alla cultura è migliorato e si colloca al di sopra della media delle regioni italiane. Al secondo posto si posiziona l'Emilia Romagna; segue l'Umbria che passa dal sesto al terzo posto, primeggiando in particolare nelle pari opportunità.
Al quarto posto pari merito si pongono Valle d'Aosta e Toscana; quest'ultima perde una posizione rispetto allo scorso anno. La Valle d'Aosta riconferma valori tra i più alti in ambiente e pari opportunità ma non continua il percorso di miglioramento dei diritti e peggiorano i risultati dell'indice relativo alla salute; il Friuli perde una posizione rispetto allo scorso anno. Il Veneto, al contrario, guadagna una posizione collocandosi bene negli indicatori relativi a economia e lavoro, salute e partecipazione.
Le Marche occupano l'ottava posizione mentre la Lombardia mantiene la posizione dello scorso anno, migliorando diritti e cittadinanza ma continuando a presentare scarsa qualità ambientale. Anche il Piemonte, mantiene la posizione dello scorso anno mentre la Liguria è la penultima a ottenere un Quars positivo. Il Lazio è in dodicesima posizione e recupera quella persa lo scorso anno.
All'altro estremo della classifica, si pongono quattro regioni del Mezzogiorno: Puglia, Calabria, Sicilia e Campania che presentano valori quasi sempre al di sotto della media e occupano così le ultime posizione dell'indice.
Prima di queste regioni, la parte negativa della classifica viene aperta dall'Abruzzo, con un risultato complessivamente peggiorato rispetto all'anno scorso; seguono Molise, Sardegna e Basilicata che presentano anch'esse risultati in prevalenza negativi, nonostante qualche eccezione positiva, come nel caso del Molise, che ottiene valori soddisfacenti relativamente a istruzione, cultura, diritti e cittadinanza.
Vi sono poi Regioni che presentano ampi scarti tra Pil pro capite e Quars: una regione - si legge nel Rapporto - può anche avere un Pil pro capite molto alto, senza che questo significhi una qualità della vita e dello sviluppo molto alta per i suoi abitanti. Anche quest'anno le regioni in cui questo scarto è particolarmente evidente sono Lazio e Lombardia
LA CLASSIFICA DELL'IX RAPPORTO QUARS: 1) Trentino Alto Adige 2) Emilia Romagna 3) Umbria 4) Valle d'Aosta 5) Toscana 6) Friuli V.G. 7) Veneto 8) Marche 9) Lombardia 10) Piemonte 11) Liguria 12) Lazio 13) Abruzzo 14) Molise 15) Sardegna 16) Basilicata 17) Puglia 18) Calabria 19) Sicilia 20) Campania.
Si noti che la prima regione governata dal centrodestra in classifica è il Friuli Venezia Giulia che occupa la sesta posizione, e si tratta di una regione che in precedenza era stata amministrata dal centrosinistra, presidente Illy.
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