PERUGIA - Si e' svolta oggi a l'audizione convocata dal presidente della seconda Commissione del Consiglio regionale, Gianfranco Chiacchieroni, sulle proposte di legge presentate dai consiglieri Massimo Buconi (Psi) ''Norme per la promozione del turismo sociale in Umbria'' e Andrea Smacchi, Luca Barberini (Pd) ''Ulteriori modificazioni ed integrazioni della Legislazione turistica regionale)''.

Oltre alla generale condivisione per iniziative legislative che riconoscono il ruolo e l'importanza del turismo sociale, i partecipanti - riferisce Palazzo Cesaroni - hanno espresso indicazioni e proposte sugli atti in discussione.

Per Luca Sabatini (Confindustria) ''il turismo sociale e' una potenzialita' da valorizzare''. ''Entrambe le proposte - ha aggiunto - prevedono un ruolo soltanto per la Federazione italiana di turismo sociale (Fitus) mentre non vengono menzionate le associazioni di categoria che devono invece essere degli interlocutori privilegiati. Sarebbe probabilmente preferibile integrare il testo unico sul turismo (legge regionale 18/2006) piuttosto di emanare una nuova norma. Sarebbe opportuno coordinare l'attivita' di formazione degli operatori del turismo sociale con le associazioni di categoria''.

''Un testo sul turismo sociale - ha detto Carlo di Somma, di ConfCooperative - era necessario, esprimiamo una valutazione positiva sulle proposte, che dimostrano una giusta attenzione per questo settore''.

''Non vediamo bene i distretti turistici limitati ad alcuni comuni - ha sostenuto Luigi Tardioli (Fitus Assisi) -, sarebbe preferibile coinvolgere le Provincie, che dispongono anche delle strutture adatte. E' positiva la previsione di corsi di formazione per gli operatori del turismo sociale, ma sara' necessario prevedere anche azioni per i trasporti pubblici, nell'ambito del finanziamento alle infrastrutture di supporto al turismo sociale. Il sistema dei distretti dovrebbe essere superato, preferendogli un marketing territoriale unico e non legato a singole attrazioni. Sara' fondamentale il ruolo degli Iat (Informazioni e assistenza turistica), che si devono occupare dell'attivita' di informazione e promozione''.

Secondo Roberto Bertini, assessore della Provincia di Perugia, ''va creato un organismo agile ed efficiente che possa agire in modo snello, coinvolgendo le associazioni in un tavolo che permetta un salto di qualita'''. ''Il nostro territorio - ha sostenuto - ha le caratteristiche per attrarre il turismo sociale, con iniziative continue e coordinate''.

Per Benito Perli, presidente Fitus nazionale, ''sarebbe positivo inserire il turismo sociale all'interno del testo unico sul turismo, ma bisogna ricordare che esso non e' una attivita' prettamente economica quanto sociale''. ''Certi aspetti - ha proseguito - potrebbero dunque essere meglio valorizzati con un provvedimento legislativo apposito, piu' incentrato sull'aspetto sociale. E' necessario prevedere un ampio coinvolgimento di onlus e imprese sociali, che possono agire in assoluta autonomia dagli operatori del settore, come previsto dalla legge nazionale''.

''Apprezziamo - le parole di Enrico Volpini, Associazione italiana alberghi gioventu' - che sia stata adottata una linea che non tiene conto soltanto del turismo individuale o familiare. Il turismo sociale svolge funzioni rilevanti e puo' essere anche lo strumento per superare la stagionalita' e lo squilibrio territoriale dei flussi turistici. Vanno previste risorse apposite per il settore, per valorizzare l'immagine della regione nell'ambito del turismo sociale, un settore che potrebbe generare centinaia se non migliaia di presenze''.
 

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