In Umbria la curva epidemica e la media mobile a 7 giorni continuano a mostrare un trend in diminuzione. L’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti mostra il medesimo andamento con valori al 21 settembre pari 49 casi per 100.000: è quanto emerge dal report settimanale elaborato dal Nucleo epidemiologico regionale sull’andamento della pandemia.
 

Dallo studio emerge che l’indice RDT sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni, si attesta ad un valore di 0,79.
 

L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età mostra anche per questa settimana una maggior distribuzione dei casi tra i più giovani, anche se i valori continuano a diminuire rispetto alla settimana precedente.

Tutti i distretti sanitari dell’Umbria hanno una incidenza inferiore a 100 casi per 1000.000 abitanti.

Al 21 settembre risultano ospedalizzati 48 soggetti di cui 6 in Terapia Intensiva.

I decessi registrati dal 13 settembre al 21 settembre sono 6.

Nella giornata del 23 settembre sono stati registrati altri 3 decessi di cui uno è avvenuto in precedenza e registrato nella giornata odierna.

I deceduti erano tutti affetti da più patologie, 2 di loro non erano vaccinati e uno vaccinato con due dosi.

  Per l’assessorato regionale alla Salute la vaccinazione rimane l’arma principale, associata alle cure, per la lotta alla pandemia. I ricoveri e i decessi registrati negli ultimi mesi infatti, sono sempre riconducibili a soggetti che non hanno ricevuto nessuna dose, oppure si tratta di persone con comorbilità per i quali, come risaputo, la risposta immunitaria al vaccino può risultare insufficiente.

La fascia della popolazione più vulnerabile, come i soggetti trapiantati e fortemente immunocompromessi, a partire dal 20 settembre, anche in Umbria sta ricevendo una dose aggiuntiva di vaccino a completamento del ciclo primario. Al momento nei Punti vaccinali ospedalieri del territorio regionale sono state somministrate  552 terze dosi. 
 

Sempre in tema di vaccinazione l’Assessorato rende noto che nelle ultime settimane, dopo l’obbligatorietà del green pass anche per i luoghi di lavoro, in Umbria gli accessi ai punti vaccinali per la somministrazione della prima dose, sono aumentati del 34 per cento. 

Inoltre, il Decreto Green Pass bis ha previsto l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 anche al settore privato, inclusi i lavoratori autonomi e i collaboratori familiari, quindi badanti, colf e babysitter: per l’Assessorato si tratta di un ulteriore passo in avanti per proteggere le categorie dei soggetti fragili e delle persone anziane che hanno bisogno di assistenza a casa e che non devono essere esposti al rischio di essere presi in cura da persone non vaccinate.

L’Umbria è stata tra le Regioni italiane che ha maggiormente puntato sulla vaccinazione dei familiari e dei caregiver di soggetti fragili, ora non bisogna vanificare il lavoro fatto e l’obbligo del green pass per le badanti va in questa direzione.

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