Regione. Testo unico sull'artigianato. Seconda Commissione inizia esame
L'intera normativa regionale sull'artigianato, semplificata, resa più leggibile e riassunta in un testo unico di soli 55 articoli, l'ultimo dei quali abroga dieci leggi preesistenti e cancella molti articoli e commi di norme ormai superflue, confermando tutte le parti essenziali della legislazione accumulatasi in Umbria negli ultimi 22 anni, a partire dagli strumenti di crescita e di incentivi al settore. È un po' questa la filosofia che ispira il primo testo unico delle leggi regionali arrivato all'esame della II° Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni che, prima di passare all'esame del complesso provvedimento, ha voluto ascoltare i dirigenti regionali dell'assessorato, sulle modalità seguite per accorpare l'intera disciplina del settore in un unica legge.
A spiegare l'atto, che Chiacchieroni ha definito “lungimirante e strategico ai fini del superamento della crisi economica” e che tornerà in Commissione appena gli uffici avranno fatto la necessaria istruttoria, sono intervenuti i dirigenti regionali del settore Luigi Rossetti e Daniela Toccaceli. Hanno spiegato che il testo adottato dalla Giunta riassume di fatto in un'unica legge almeno sei normative precedenti, a partire dal vecchio testo unico dell'artigianato del 1990 fino all'ultima disciplina per le estetiste del 2009. Si è agito, hanno spiegato, in nome di una semplificazione, orientata alla leggibilità delle norme ed alla comparazione con il quadro legislativo nazionale fortemente mutato, facendo scelte essenziali come la decisione di ricondurre tutte le disposizioni normative in un quadro di coerenze facilmente leggibili e tutte le risorse finanziarie, prima disperse in tanti capitoli di bilancio, in un unico fondo dal quale attingere con due sole destinazioni, spese correnti e spese per investimenti.
Fra le novità più importanti, frutto anche delle semplificazioni introdotte di recente a livello nazionale, è stata citata a mo' di esempio la possibilità concreta di aprire una nuova attività artigianale, solo con una comunicazione alla Camera di Commercio. Molti gli organismi aboliti. Una sola commissione regionale di cinque membri, non retribuiti, sostituirà due commissioni provinciali e tutte le funzioni autorizzative e di controllo, faranno capo a tre soli enti Regione, Comuni e Commercio di Commercio. Saranno disboscate anche le norme sui marchi di qualità, contestate più volte dalla Corte dei Conti. Avranno invece un ruolo molto importante le agenzie per le imprese con funzioni di sussidiarietà; mentre ai fini nuovo apprendistato giovanile viene valorizzata la figura del maestro artigiano, inteso come soggetto incaricato di trasmettere saperi artistici, ad esempio come ne modo della ceramica o della lavorazione dell'oro. Attenzione particolare è stata dedicata al mondo degli acconciatori e degli estetisti: sarà possibile aprire nuove attività con la semplice presentazione di una pratica Scia, ma verranno intensificati controlli ai fini di reprimere l'abusivismo in queste professioni.
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