PERUGIA – La Terza Commissione del Consiglio regionale ha sospeso, su proposta del consigliere Brutti (Idv), votata all'unanimità, l'analisi del “Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali”, in attesa che la presidente Marini o suo delegato chiariscano alcuni aspetti sull'assistenza sanitaria agli stranieri, tema su cui sono emerse  molte perplessità da parte dei consiglieri di opposizione, segnatamente da Franco Zaffini (Fd'I), Gianluca Cirignoni (Umbria popolare) e Rocco Valentino (FI).

La discussione si è arenata sugli articoli 105 e 106 del Testo unico: nel primo si legge che “I cittadini appartenenti a uno degli Stati membri dell'Unione europea presenti in Umbria hanno diritto all'assistenza sanitaria; la Regione garantisce altresì l'assistenza ospedaliera all'estero per i cittadini italiani iscritti nell'elenco assistiti” e ancora “gli apolidi, i rifugiati e i profughi possono beneficiare degli interventi per l'accesso ai servizi sanitari ove non usufruiscano di più favorevoli o di analoghi benefici in forza della normativa europea, statale e regionale”. Nel successivo articolo, “La Regione, nell'ambito e in attuazione della normativa statale e regionale in materia, assicura ai soggetti provenienti da Paesi extracomunitari e loro familiari che risiedano o dimorino in Umbria l'accesso ai servizi sanitari secondo la normativa vigente”.

Zaffini ha rilevato che “il termine dimora, in luogo di residenza o domicilio, finisce per allargare troppo le maglie della concessione dei servizi sanitari agli extracomunitari e loro familiari”. Per Cirignoni “c'è il rischio che si allunghino ulteriormente le liste d'attesa per i cittadini umbri qualora venga garantita l'assistenza sanitaria a chiunque si trovi in Umbria ed è tutta da verificare la prevista reciprocità per gli italiani all'estero dato che, per esperienza personale, so che viene chiesta una tessera 'Team' senza la quale un italiano deve pagare tutto”. Per Valentino è “giusto garantire l'assistenza sanitaria a chi ne ha bisogno, ma potremmo successivamente ritrovarci con degenze anche lunghe che l'Umbria verrebbe a garantire ad un numero esponenzialmente alto di stranieri e loro parenti”.

La dirigente del servizio Politiche di sviluppo delle risorse umane del Servizio sanitario regionale e semplificazione in materia sanitaria, Maria Trani, ha spiegato che il testo unico “non aggiunge nulla che non sia già previsto e indicato nelle vigenti normative statali ed europee, nei confronti delle quali rappresenta un adeguamento già richiesto da tempo, e che l'assistenza sanitaria è diversa da quella ospedaliera”. Va detto che nel titolo dell'articolo 105 “si parla però di entrambe”, come fatto rilevare dai consiglieri di opposizione. Per fare chiarezza, il consigliere Paolo Brutti ha quindi proposto di convocare in audizione il responsabile della Sanità per la Giunta, quindi la presidente Marini o suo delegato. La proposta è stata messa ai voti e accolta senza contrarietà dai commissari.

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