PERUGIA - I consiglieri regionali Massimo Buconi (Psi) e Fausto Galanello (Pd) hanno presentato una proposta di legge per modificare la normativa umbra sulle manifestazioni storiche, allo scopo di “rafforzare lo spirito di quelle più spiccatamente rievocative, popolari e religiose che nel tempo hanno contribuito a definire e mantenere l'immagine e l'identità regionale”.

I due consiglieri propongono nello specifico un elenco definito di 16 manifestazioni (Palio dei colombi di Amelia; Calendimaggio di Assisi; Palio di San Michele di Bastia Umbra; Mercato delle Gaite di Bevagna; Palio dei Terzieri di Città della Pieve; Palio dell'Oca di Città di Castello; la Giostra della Quintana di Foligno; Giochi delle Porte di Gualdo Tadino; Fuga del Bove di Montefalco; la Corsa dell'Anello di Narni; Palio dei Quartieri di Nocera Umbra; Corteo storico Miracolo di Bolsena di Orvieto; Palio delle Barche di Passignano sul Trasimeno; Giostra dell'Arme di Sangemini; Cantamaggio di Terni; Palio dei Terzieri di Trevi), individuate con criteri di veridicità, contesto storico, capacità di proporre forme artistiche e spettacolari, rilevanza delle città che le organizzano.

Buconi e Galanello - spiega un comunicato della Regione - propongono modificazioni ed integrazioni destinate a meglio definire il concetto di manifestazioni storiche, non circoscrivendo la rappresentazione al solo aspetto della veridicità storica ed artistica, bensì assegnando una valenza al contesto storico cui fanno riferimento le rievocazioni, ricostruite seguendo un rigore filologico, in grado di restituire forme espressive artistiche e spettacolari.

“Pur riconoscendo - spiegano i due consiglieri regionali - un valore assoluto sia in termini spettacolari che tradizionali e folclorici alla Festa dei Ceri di Gubbio, per la quale peraltro è stata di recente approvata una legge ad hoc, si ritiene tuttavia che altre manifestazioni storiche, che si svolgono da tempo e con regolarità nella nostra regione, meritino una menzione particolare poiché sono in grado di richiamare in modo altrettanto forte le radici della nostra cultura e delle nostre tradizioni locali”.

Viene inoltre richiamato un criterio redistributivo delle risorse finanziarie regionali, destinando il 70 per cento per le manifestazioni previste nell'elenco regionale e il 30 per cento per tutte le altre che otterranno la possibilità di accedervi.
 

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