La richiesta di un cambio di passo per le imprese e per le istituzioni umbre conferma che quello che abbiamo detto in questi giorni di dibattito non sono invenzioni dell’opposizione, ma un sentimento profondo che attraversa la società regionale e che la presidente della Giunta Catiuscia Marini non può ignorare.

Ad affermarlo è Raffaele Nevi, capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, con riferimento all'analisi fatta dalla Giunta esecutiva di Confindustria di Perugia. Ogni volta che la Marini parla, osserva Nevi, “descrive una situazione così fantastica e diversa da quella che gli imprenditori conoscono ed hanno descritto così bene, che un collega consigliere, con spiccato senso dell’ironia, commentò l'intervento della presidente sul Dap con una frase lapidaria: 'sembra di stare in Svizzera'! La realtà umbra, osserva il capogruppo del Pdl, è ben diversa e gli imprenditori si sono accorti che c’è una maggioranza paralizzata da problemi giudiziari e politici e che le riforme in Umbria vengono solo annunciate e mai fatte".

"È ora, prosegue Nevi, di invertire la tendenza: si parli meno nei convegni e sui giornali e si facciano riforme concrete di cui c’è enorme bisogno. In questa ottica anche noi – come abbiamo detto – saremo disponibili ad
assumerci la responsabilità di contribuire, senza chiedere nulla in cambio”.

Per Nevi è suonata una sorta di campanella dell’ultimo giro: tra venti giorni si aprirà la discussione, lì si vedrà se la Marini e il centro sinistra hanno capito oppure, ancora una volta, si richiudono a riccio. In questo caso, conclude, l’opposizione sarà durissima, perché l’Umbria entrerà veramente in pericolo”.

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