Regione. In II Commissione audizione Coordinamento Regionale su Rinnovabili
“Il Consiglio e la Giunta regionale hanno violato il diritto europeo per la mancata o errata applicazione di Via (Valutazione impatto ambientale) e Vas (Valutazione ambientale strategica) agli impianti e alla strategia per la produzione di energie rinnovabili. E vista la gravità delle conseguenze che potrebbero derivare dalla errata applicazione del diritto europeo, si chiede la sospensione di tutti i procedimenti in corso relativi all'installazione di impianti di energie rinnovabili”. È quanto ha chiesto, di fatto, il Coordinamento regionale sulle energie rinnovabili attraverso il suo presidente Gianfranco Angeli nel corso della riunione di oggi della Seconda Commissione presieduta da Gianfranco Chiacchieroni dove è stato trattato l'argomento legato ad una più articolata petizione popolare firmata dallo stesso Angeli e presentata qualche mese fa al Consiglio regionale.
Nell'atto, oltre a dettare le linee per “evitare che il territorio regionale sia stravolto da pale eoliche, distese di fotovoltaico a terra e impianti industriali a biomasse e biogas, uso di Cdr/Css negli impianti energivori”, viene sottolineata l'importanza che le Amministrazioni garantiscano la massima partecipazione democratica ai procedimenti di autorizzazione di tali impianti, assicurando la partecipazione dei cittadini fin dal deposito dei progetti e non dopo la loro approvazione”.
Il coordinamento dei comitati chiede in sostanza “partecipazione, trasparenza e possibilità di accesso” a tutti i documenti relativi alla realizzazione degli impianti. Angeli ha chiesto la rettifica della normativa regionale vigente dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima una analoga normativa della Regione Marche circa l'errato adeguamento della Valutazione di impatto ambientale (Via).
Per Urbano Barelli (membro del Coordinamento e presidente Italia Nostra - Perugia), “La 'Via' deve essere prevista anche per impianti al di sotto di 1 MW considerando il loro impatto. Come pure è importante prevedere la Vas all'interno della strategia regionale sulle rinnovabili. La non applicazione del diritto comunitario comporta responsabilità di tutti e tre i poteri dello Stato: Legislativo, Esecutivo e Giudiziario. La situazione in Umbria rispetto alle rinnovabili è vicina al caos ed anche per questo ogni giorno nascono nuovi comitati. Non si tratta di un problema di ordine pubblico, ma prettamente sociale. Il regolamento sulle energie rinnovabili non funziona e gli amministratori regionali non possono far finta che il problema non esista”.
Monica Tommasi (presidente associazione Amici della terra) ha lamentato che “sul portale della Regione non vengono pubblicati i progetti degli impianti. Il problema lo abbiamo fatto presente anche al ministro all'Ambiente. L'auspicio è che la Regione possa mettere mano ai Piani, fermi al 2004”.
Nel dibattito conseguente, Paolo Brutti (Idv), nel dirsi preoccupato per la questione, ha assicurato che si farà carico delle proposte illustrate dal Coordinamento regionale sulle energie rinnovabili. “I controlli – ha ribadito – devono essere efficaci ed oltre la Via è importantissima anche la previsione della Vas, al di là della potenza dell'impianto”.
Per Orfeo Goracci (Comunista umbro) “la Regione ha l'obbligo di intervenire su un settore che non funziona e crea malcontento tra migliaia di cittadini. Bisogna rivedere la normativa vigente e stroncare sia le furbate che la speculazione. È necessario un confronto con l'Arpa (Agenzia regionale per l'ambiente) per approfondire la materia”.
Anche per Raffaele Nevi (PdL) “è necessario che la Commissione approfondisca la questione perché al primo posto c'è sempre l'ambiente e la salute dei cittadini. Il paradosso è che, oltre agli ambientalisti in genere, definiscono inadempiente la Regione anche gli operatori del settore. Come Pdl da tempo stiamo chiedendo la predisposizione di un nuovo Piano energetico”.
Per Alfredo De Sio (Fd'I) siamo di fronte alla “mancanza di consapevolezza da parte delle istituzioni di ciò che accade. Si continua a navigare a vista. La programmazione regionale è alla deriva, mancano regole trasparenti nelle scelte. In sostanza, la confusione della Regione, per quanto riguarda l'ambiente in generale, regna sovrana”.
Secondo Manlio Mariotti (Pd) “è importante sapersi ascoltare perché nessuno ha la verità in tasca. Tuttavia la valutazione su quanto ha fatto l'Umbria rispetto a questa materia è ingenerosa. Dobbiamo approfondire e capire bene perché non riusciamo ad andare avanti sulla produzione di energia da fonti rinnovabili; perché si allarga sempre più la frattura tra politica e cittadini quando si affrontano questi temi. È chiaro che va rivisto con urgenza l'ordinamento legislativo regionale anche se deve essere a tutti chiaro che non si può governare la modernità e le nuove esigenze soltanto con i no. Bisogna puntare sul ruolo di terzietà dell'Arpa come elemento di garanzia”.
Il presidente Chiacchieroni, all'unisono con tutti gli altri commissari ha deciso di dar luogo, nei prossimi giorni, ad una nuova audizione con la Giunta regionale e l'Arpa per un approfondimento complessivo della questione.
Recent comments
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago