Regione/ Un gruppo di lavoro sulla proposta di legge “Percorsi del cashmere”
PERUGIA - Sara' compito di una sottocommissione approfondire la proposta di legge regionale del Pdl, primo firmatario Massimo Monni, concernente la ''Disciplina dei percorsi del cashmere in Umbria''.
Del gruppo di lavoro, oltre allo stesso Monni, faranno parte il consigliere Vincenzo Riommi (Pd) e un rappresentante dell'Esecutivo di Palazzo Donini. E' quanto ha deciso all'unanimita', nella riunione odierna, la seconda Commissione consiliare presieduta da Gianfranco Chiacchieroni e alla quale ha preso parte, in audizione, l'assessore allo Sviluppo economico, Gianluca Rossi.
Il contenuto della proposta legislativa verra' approfondito insieme al disegno di legge della Giunta regionale relativo al nuovo Testo unico per l'Artigianato e alla conclusione dei lavori la Commissione decidera' se inglobare l'iniziativa legislativa del Pdl, riservandole comunque particolare evidenza, nel Testo unico per l'Artigianato oppure far proseguire i due atti in maniera separata. Rossi - riferisce una nota della Regione - ha espresso apprezzamento per l'iniziativa del Pdl che, ha detto, ''intende valorizzare un comparto particolarmente importante e significativo nel nostro sistema moda, che vede una gestione quasi prevalentemente di tipo familiare ad alta vocazione artigianale (75 per cento delle imprese) con un dimensionamento delle stesse, fatto salvo pochissime note eccezioni, che non superano i trenta addetti e con un fatturato insufficiente per sostenere una politica commerciale di respiro internazionale.
Una proposta di legge specifica sul cashmere - ha aggiunto l'assessore - rischia pero' di portare alla frammentazione di iniziative legate a piu' comparti. Per questo, la Giunta vorrebbe inglobare piu' complessivamente la questione del cashmere in quella del tessile ed abbigliamento in generale.
Riteniamo piu' utile - ha rimarcato l'assessore - il percorso gia' individuato sia nelle linee programmatiche, nel Dap e in parte ripreso anche nel 'Documento triennale per le politiche relative alla competitivita', l'innovazione e la crescita del sistema produttivo regionale' e che riguarda la riscrittura di un nuovo Testo unico per l'Artigianato. Si tratta di una iniziativa legislativa dell'Esecutivo che mira a superare la legge n. 5/90, e nella quale dovrebbero trovare collocazione importanti misure strutturali per le imprese inserite in un piu' generale contesto delle eccellenze umbre. L'obiettivo e' quello di raggiungere un marchio unico per l'artigianato regionale, autorevole e riconoscibile, che possa ricomprendere le produzioni di qualita', tra le quali il tessile e, quindi, anche il cashmere.
La proposta di legge ''Disciplina dei percorsi del cashmere in Umbria'' di iniziativa dei consiglieri Pdl (Monni, Nevi, Modena, Lignani Marchesani, Mantovani, Rosi, De Sio e Valentino) conta 13 articoli, che definiscono la finalita' della legge, i percorsi e le lavorazioni oggetto di promozione, le modalita' di costituzione del Comitato promotore, il Comitato di gestione, le finalita' e le modalita' organizzative del ''Meeting dei fornitori e degli operatori del settore'', le disposizioni finanziarie e l'attivita' di monitoraggio e valutazione.
Nella relazione contenuta nell'atto di proposta legislativa si legge che in Umbria il comparto tessile ''conta complessivamente circa 1.700 imprese, concentrate per lo piu' in provincia di Perugia e, prevalentemente, nei territori di Perugia, Assisi, Bastia Umbra, Corciano, Magione, Foligno, Spoleto, Citta' di Castello e Umbertide.
In Umbria le tipologie di produzione prevalenti risultano essere quelle della maglieria (41 per cento delle imprese), delle confezioni (48 per cento), dei tessuti (2,5 per cento); il restante 8,5 per cento delle imprese produce intimo, ricami, biancheria per la casa, stireria, tessuti particolari. Per quanto riguarda la dimensione aziendale: l'8 per cento ha fino a 5 addetti; circa il 70 per cento, tra i 6 ed i 20 addetti; il 18 per cento tra 21 e 50 addetti; il 4 per cento ha oltre 50 addetti.
In termini di fatturato il 29 per cento delle imprese rimane sotto i 250mila euro; il 47,5% per cento si colloca tra 250mila e 1 milione di euro; il 17,3 per cento da 1 a 5 milioni; il 3,4 per cento da 5 a 10 milioni; infine il 2,8 per cento oltre 10 milioni di fatturato.
Recent comments
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago
12 years 1 settimana ago