PERUGIA - Si e' svolta questa mattina, a Palazzo Cesaroni, l'audizione con i rappresentanti del 'Comitato per l'acqua pubblica', convocata dalla Commissione Statuto della Regione Umbria, presieduta da Andrea Smacchi. L'audizione, a cui hanno partecipato Cristina Rosetti (Movimento difesa cittadino) e Luciano Campani (Federconsumatori), e' stata convocata nell'ambito dell'iter legislativo della proposta di modifica statutaria avanzata da Orfeo Goracci e Damiano Stufara (Prc-Fds), in relazione al riconoscimento dell'acqua come bene comune e della non rilevanza economica del servizio idrico.

Per Rosetti e Campani "le modifiche allo Statuto possono rappresentare una prima risposta all'esito del referendum di giugno". "La qualifica di servizio a rilevanza economica - hanno proseguito - non significa che il servizio idrico debba produrre profitto, quindi questa definizione non va a limitare le nostre proposte sull'acqua pubblica. Qualificare l'acqua come bene comune sarebbe una importante innovazione e renderebbe chiaro che il diritto di accesso per tutti i cittadini. Il servizio idrico dovrebbe essere definito 'servizio di interesse generale', prevedendone la gestione pubblica secondo modelli di democrazia partecipativa. Per fare cio' basterebbe applicare le previsioni costituzionali sulla sussidiarieta', coinvolgendo i cittadini e permettendogli finalmente di valutare il servizi ricevuto e la sua adeguatezza".

I rappresentanti del 'Comitato per l'acqua pubblica' hanno infine auspicato l'introduzione di una soglia di 50 litri al giorno a persona come consumo minimo vitale garantito ed hanno rimarcato che "ad oggi non esiste alcuna concorrenza tra privati nella gestione del servizio idrico, dato che c'e' un solo operatore e nessuna possibilita' di scelta".

Al termine dell'audizione Orfeo Goracci ha espresso parere favorevole alla previsione di una partecipazione dei cittadini alle scelte relative alla gestione del servizio idrico, concetto a cui andra' fornito un inquadramento giuridico.
 

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