PERUGIA - I rappresentanti del comitato Scoet (Struttura complessa di onco-ematologia e autotrapianto) di Terni sono stati ascoltati oggi dai membri della terza commissione consiliare, in merito alla richiesta di potere disporre entro le mura dell'ospedale di Terni di posti letto e organico adeguati alle esigenze dei malati di tumori, leucemie, linfomi, mielomi.
  
"Nulla e' cambiato nonostante la petizione con 15 mila 926 firme che abbiamo presentato" ha ricordato il presidente del comitato Giancarlo Bartoli. "Rimane - ha aggiunto - l'intendimento del nuovo direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Terni, dottor Casciari, di portare il reparto all'interno delle mura dell'ospedale, come da noi richiesto fin dal 2009, mentre non vi e' alcuna intenzione di tenere conto del protocollo d'intesa sottoscritto dal suo predecessore Giovannini, che prevedeva di portare l'organico medico da 2+1 unita' a 5+1 specialisti in oncoematologia, e nemmeno di riservare sei posti letto della Medicina d'urgenza per i pazienti oncoematologici, i quali possono solo disporre di prestazioni assistenziali in regime ambulatoriale e, in caso di ricoveri indispensabili, essere sistemati in altri reparti dell'ospedale, oppure recarsi a Perugia, dove di posti letto ce ne sono 40".
  
Il comitato Scoet chiede di sapere "cosa prevedono i decreti attuativi previsti nella nuova convenzione Regione Umbria-Universita' degli studi di Perugia riguardo l'oncoematologia ternana; nello specifico se la Struttura complessa di Onco-Ematologia e Autotrapianto potra' avere la degenza e l'autotrapianto in una sede dignitosa e completa per le terapie e l'assistenza di cui necessitano i malati di tumori, leucemie, linfomi, mielomi oppure se, al contrario, rimanendo nella configurazione attuale, tale struttura non sia piu' da considerarsi 'complessa', per la quale viene pagato un primario, quanto piuttosto Struttura semplice, traendone tutte le valutazioni e conseguenze del caso".
  
presidente della Commissione, Massimo Buconi, ha assicurato una "ulteriore interlocuzione con la Giunta regionale e la direzione generale della sanita' umbra sulle problematiche rappresentate dall'associazione".
  
Per il consigliere Paolo Brutti (Idv) "queste decisioni non possono dipendere dalla convenzione fra Regione e Universita' ma devono dipendere dalla Regione".

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