Regione/ Auto storiche: superare monopolio Asi per assicurare tutti i veicoli
PERUGIA – Si è svolta questa mattina a Palazzo Cesaroni, l'audizione convocata dal presidente della Prima Commissione, Oliviero Dottorini, con i rappresentanti di due club locali di auto storiche, il Club A112 e l'Aiac (Associazione italiana automotoveicoli classici) di Perugia, Dario di Bello e Marco Agostini. Al centro dell'incontro la richiesta delle due associazioni di un intervento della Regione Umbria affinché venga superata una situazione di difficoltà riscontrata dai proprietari di veicoli storici: “Le principali compagnie assicurative – hanno denunciato – si rifiutano di stipulare polizze relative a veicoli la cui storicità non sia stata attestata dall'Asi. Questo va contro lo spirito della legge regionale, che ha previsto la possibilità di ottenere questo riconoscimento anche attraverso altre associazioni e club diverse dall'Asi, che richiede un tributo annuale complessivo di 300 euro a fronte dei 45 da versare ai club locali. Si prefigura un atteggiamento di chiusura delle compagnie assicurative, che applicano prezzi differenziati e più alti ai veicoli dei club locali e sembrano voler stipulare polizze solo con l'Asi nazionale, forse per le sue grandi dimensioni e per i 20milioni di euro di bilancio. Chiediamo che la Regione intervenga: verificando la possibilità di una segnalazione all'autorità antitrust o all'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Isvap) e chiedendo all'Aci (con cui ha una convenzione da 1milione di euro per la riscossione dei bolli auto) di aprire le porte della propria assicurazione ai veicoli storici non certificati dall'Asi”.
Il presidente Dottorini e il vicepresidente Monni hanno evidenziato che si tratta di un problema reale e hanno manifestato la disponibilità della Commissione ad approfondire la questione, convocando una audizione con l'assessore regionale Gianluca Rossi.
Dottorini: “Cittadini penalizzati, la Regione intervenga sull’Aci”
“È necessario che la Regione Umbria faccia quanto in suo potere per scardinare una situazione che ad oggi rende difficile per i cittadini veder rispettato un diritto sancito da una legge regionale. Non è ammissibile che i possessori di veicoli storici regolarmente certificati dai centri autorizzati si vedano negata la possibilità di stipulare una polizza assicurativa”. Così Oliviero Dottorini, capogruppo dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, commenta l'audizione di questa mattina in Prima commissione dei centri Aiac e Club A112, autorizzati dalla Regione Umbria a certificare la storicità delle auto e moto.
Secondo Dottorini “occorre trovare la giusta modalità per rompere una situazione che assomiglia molto a un 'cartello', pur non andando a ledere probabilmente alcuna normativa in materia. Sarà opportuno che la Giunta regionale individui le giuste modalità per intervenire, anche nell'ambito del rinnovo della convenzione con Aci incaricata della riscossione della tassa automobilistica”.
“I rappresentanti dei centri autorizzati dalla Regione Umbria – spiega Dottorini - sono venuti a descriverci una situazione che, se confermata, assomiglierebbe molto a un 'cartello' tra compagnie di assicurazione che, magari senza ledere alcuna normativa, si rifiutano di stipulare polizze ai cittadini che decidono di avvalersi dei centri autorizzati, vanificando in questo modo gli effetti economici positivi della normativa”.
“È bene ricordare – aggiunge Dottorini - che dal 2008 l'Umbria è l'unica regione in Italia nella quale esiste la possibilità di non iscriversi ad Asi per il riconoscimento di storicità del proprio veicolo, ma di scegliere liberamente tra una pluralità di centri autorizzati alla certificazione, consentendo in questo modo un cospicuo risparmio economico, quantificabile in più di cento euro l'anno. Per questo ritengo molto importante che la Prima commissione abbia quindi deciso di convocare in audizione l'assessore Gianluca Rossi per verificare la possibilità di inserire nella convenzione con Aci la richiesta di abilitare le polizze storiche attraverso la propria compagnia assicurativa. Potrebbe essere questa – conclude il capogruppo Idv - una soluzione positiva per tutelare i cittadini e dare seguito alla volontà del legislatore di rompere monopoli e rendite di posizione”.
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