Regione/ Audizione "Orvieto rifiuti zero: non si prenda in considerazione terza discarica
PERUGIA - ''La Regione non deve nemmeno prendere in considerazione l'ipotesi di aprire una nuova terza discarica nell'Orvietano. Ci opporremo per tre motivi: non e' prevista nel Piano umbro; sul fronte smaltimento abbiamo gia' dato molto in termini di solidarieta' accettando rifiuti di altre regioni; la citta' di Orvieto e' gia' ferita da due discariche, nonostante il suo valore naturalistico e la sua importanza storica''. E' questa la posizione del Coordinamento orvietano rifiuti zero, ufficialmente illustrata oggi alla seconda Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni, dalla portavoce Monica Tommasi. E' quanto si legge in un comunicato della Regione.
Ascoltata su sua richiesta dai commissari dell'organismo consultivo, presieduto da Gianfranco Chiacchieroni, Monica Tommasi ha illustrato i contenuti di un progetto, alternativo alla realizzazione della discarica proposta dalla Sao/Acea, che sulla base delle esperienze fatte dai Comuni di Capannori e Ponte nelle Alpi, assicura una raccolta differenziata pari all'80% dei rifiuti urbani nell'intera area che fa capo ad Orvieto.
A giudizio del Coordinamento, la Regione dovra' anche chiarire qual e' la reale capacita' residua della discarica Le Crete che dagli atti ufficiali risulta ''inspiegabilmente aumentata in sei mesi (da giugno a dicembre 2008) del 40%''.
Fra le motivazione del no ad un nuovo impianto, contro il quale sono state formalmente richieste all'Ati 4 le due valutazioni previste dalla legge, quella strategica e quella ambientale, il Coordinamento evidenzia il netto contrasto con le normative a realizzare questi impianti in presenza di calanchi.
Alla Commissione che in una prossima riunione esaminera' in modo piu' approfondito il caso e' stata sollecitata anche una riflessione sul fatto che, aver previsto in Umbria quattro Ati, comporta per ogni territorio il dovere di risolvere autonomamente lo smaltimento dei propri rifiuti, contrariamente a quanto avvenuto in passato, con l'Orvietano che ha sopperito alle esigenze degli altri.
I primi pareri espressi sulla audizione hanno messo in evidenza queste posizioni. Per Alfredo De Sio (Pdl) ''l'esperienza fatta da Orvieto dimostra in modo evidente come la raccolta differenziato non sia mai decollata''. Vincenzo Riommi (Pd) ha sottolineato che ''il caso Le Crete ha una storia tutta sua. Il Comune di Orvieto per un periodo ha avuto convenienza a smaltire i rifiuti di altri. Lo dimostra il differenziale fra le tariffe basse pagate dai propri cittadini e quelle superiori del 40% pagate a Terni. Con questa logica si ando' in pratica a cercare i rifiuti campani''.
Per Paolo Brutti (Idv) ''la Commissione dovra' dare una risposta adeguata al comitato di Orvieto. In primo luogo deve essere chiarito il ruolo della differenziata: non sappiamo di preciso quanti materiali vengano effettivamente riutilizzati e come cio' avviene''. Luca Barberini (Pd) ha osservato che ''fare la differenziata e' importante, ma ha dei costi alti perche' manca ancora un sistema efficace di effettivo riuso dei materiali''. Fausto Galanello (Pd) ha evidenziato che ''oggi non esiste un progetto per incamminarci verso un modello di differenziata che recuperi i costi; mi auguro che la Commissione approfondisca i problemi emersi dalla audizione''. Orfeo Goracci (Prc) ha affermato che ''dobbiamo accelerare il confronto sui temi sollevati, senza illuderci sull'obiettivo del 65 per cento di differenziata, perche' ogni ritardo ci avvicina a quegli inceneritori che non condividiamo''.
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