Sulle due proposte di legge presentate dai gruppi consiliari Idv e Prc-Fds che riguardano il parto a domicilio, la terza Commissione del Consiglio regionale ha programmato un'audizione con gli esperti di questo settore della Sanità.

L'assessore alla Salute, intervenuto stamani ai lavori della Commissione, ha ribadito che non è in discussione il diritto di scelta della donna ma il Servizio sanitario umbro, che ha scelto di privilegiare il parto nelle strutture ospedaliere per garantire sicurezza a mamme e ai nascituri, non è attualmente strutturato per instaurare un percorso diverso, che andrebbe comunque finanziato, anche se i dati relativi al parto a domicilio evidenziano basse percentuali di persone che ricorrono a questa modalità.

In ogni caso i contenuti delle due proposte di legge (“Norme per il parto a domicilio e nelle case di maternità” e “Norme per la tutela del percorso nascita e del parto naturale nelle strutture ospedaliere, nelle case maternità e a domicilio”) saranno ricompresi, proprio perché attinenti a diritti delle donne, nella più ampia proposta di legge sulla parità di genere, che la Giunta potrebbe presentare entro due mesi.

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