Il sistema bancario umbro presta più di quanto raccoglie e anche per questo viene prestata maggiore attenzione alla qualità del credito; il sistema produttivo umbro è poco orientato all'innovazione e agli investimenti, sostanzialmente le imprese chiedono la liquidità necessaria per la ristrutturazione delle loro posizioni debitorie; trovare nuove risorse da indirizzare in campi che garantiscano reali prospettive occupazionali e quindi utili alla crescita del Pil; ampliare gli strumenti a disposizione di Gepafin aumentando
significativamente il fondo di garanzia. Il sistema bancario è comunque disponibile per forme di concertazione utili al rilancio dell'economia regionale. Sono i punti salienti emersi dall'audizione convocata dalla Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni, con il presidente dell'Abi, Francesco Tuccari e di altri rappresentanti degli istituti bancari operanti in Umbria.

L'audizione fa parte di una specifica indagine sulle criticità del sistema creditizio umbro, promossa dall'organismo di Palazzo Cesaroni su richiesta del consigliere Franco Zaffini (Fare Italia). Dall'intervento di Tuccari, particolarmente articolato, è subito emerso che i dati del credito in Umbria, (riferimento ottobre 2011) evidenziano una situazione migliore rispetto alla media nazionale. Il totale dei finanziamenti bancari risulta pari a 22,3 miliardi di euro, segnando un incremento annuo del 5,3 per cento. Una dinamica più elevata di quella nazionale (+ 3,8 per cento) e rispetto all'area del Centro Italia (+ 1,4 per cento). I finanziamenti bancari alle imprese, sempre fino ad ottobre 2011, sono stati di 14,2 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 5,7 per cento. Dopo il progressivo miglioramento nel corso del 2010 – ha evidenziato il presidente regionale dell'Abi - nello scorso anno si è registrata una significativa diminuzione della domanda di finanziamento legata agli investimenti, mentre è cresciuta la necessità di copertura del capitale circolante ed il ricorso ad operazioni di ristrutturazione e consolidamento del debito.

Tuccari non ha mancato di sottolineare, in sostanza, che le banche, “pur in un contesto di difficoltà delle imprese, non hanno mai fatto mancare il necessario sostegno finanziario”. Per quanto riguarda i finanziamenti alla famiglie in Umbria, ad ottobre 2011 sono stati erogati 6,9 miliardi di euro. Questi finanziamenti hanno segnato un incremento annuo di circa il + 5,2 per cento (+ 5,4 per cento la media nazionale, + 6,1 per cento l'Italia centrale). Altri dati citati nel corso dell'audizione riguardano le sofferenze legate ai prestiti, di cui il totale lordo, per l'Umbria, si attesta su 1miliardo 695milioni di euro, pari 7,6 per cento, (Italia centrale 4,6 per cento – dato nazionale 5,2 per cento). Per quanto riguarda, nello specifico, le sofferenze lorde legate alle imprese: Umbria 1miliardo 361milioni di euro, pari al 9,6 per cento, Italia centrale 9 per cento, dato nazionale 7,7 per cento (5,7 per cento nel 2010). Ad ottobre 2011 il rapporto sofferenze/impieghi è risultato pari al 7,6 per cento, un valore di circa due punti e mezzo percentuali
superiore alla media nazionale (5,2 per cento).

All'audizione, oltre al presidente dell'Abi hanno preso parte: Marco Barbuti (Banca Intesa), Fausto Mecatti (Monte dei Paschi), Sergio Palazzetti (Banca Marche), Luciano Bacoccoli (Unicredit), Antonio Marinelli (Bcc Mantignana), Enrico Oliviero (Cassa risparmio Fabriano e Cupramontana), Carlo Luchetti (Unipol Banca), Luciano Brunetti (Banca Etruria), Luigi Mastropasqua (Cassa di risparmio di Orvieto). Tra i passaggi più significativi, sottolineati dai rappresentanti degli Istituti di credito: nel 2011 si è registrata una perdita della qualità dei crediti senza precedenti; le banche stanno razionalizzando i loro costi strutturali, garantendo al contempo la massima efficienza, come del resto sono chiamate a fare le imprese; la concessione del credito sarà sempre più legata al merito. In sostanza, è emerso che non esistono ricette definite per l'uscita dalla crisi, per affrontare la quale serve invece una concertazione tra le componenti politiche, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e le stesse banche. Tutti – è stato ribadito – devono ascoltarsi di più, ragionare con dati reali alla mano ed ognuno deve essere pronto ad accettare il ruolo degli altri.

A margine dell'audizione, particolarmente partecipata dai consiglieri regionali, Zaffini ha detto che “vanno collimati i dati esposti questa mattina in commissione, in quanto quelli in nostro possesso, attinti dalla Banca d'Italia, sono molto diversi. Rimane aperto il quesito sul ruolo del sistema bancario locale in risposta  all'attuale grave crisi che sta aggredendo le aziende. Per cui, senza entrare nel merito creditizio, che spetta alle banche, ciò che interessa e che l'economia regionale non venga privata del supporti creditizi necessari, come tutti denunciano. Sarà opportuno, al riguardo, andare quindi avanti con le audizioni, a partire con la Banca d'Italia, per trovare la giusta soluzione al problema”. Per Luca Barberini (Pd), l'incontro con i rappresentanti degli Istituti di credito “ha fatto luce sulla situazione del sistema produttivo, sulla possibilità
di concedere credito. È quindi emerso che per sostenere il sistema produttivo è necessario aumentare i finanziamenti a chi innova e a chi investe. Vanno aumentate al contempo le capacità di concedere credito e
garanzie. Noi, come politici, siamo chiamati ad accelerare tutti i processi di riforma necessari, in particolar modo agire su Sviluppumbria e Gepafin”.

Il capogruppo del PdL, Raffale Nevi ha definito l'incontro “molto importante e di grande interesse. Abbiamo avuto nuove conferme sulle difficoltà legate all'erogazione del credito, anche a causa di acquisizione, da parte delle banche, di strumenti finanziari. Sono comunque emersi importanti suggerimenti che porteremo nella discussione legata al Dap e al Bilancio della Regione. Il fatto di mettere le risorse al servizio delle
imprese sane è un fattore che condividiamo pienamente”.

Il presidente della Commissione Chiacchieroni ha definito di “assoluto interesse” l'incontro e nel ringraziare tutti i rappresentanti degli istituti di credito presenti ”che hanno messo sul tavolo le problematiche e le difficoltà che incontrano a causa della crisi”, ha rimarcato che “la politica deve continuare a stimolare le banche affinché possano sempre meglio rispondere alle esigenze del territorio. Il nostro impegno rimane
quello di aumentare le risorse per il sistema delle garanzie attraverso Gepafin”.

Nel corso dell'audizione, su precisa domanda, il direttore dell'Area Centro di Banca Intesa, Marco Barbuti ha detto che il progetto di unificazione delle Casse di Risparmio dell'Umbria è già stato approvato da tutti i soggetti ed entro il 2012 dovrebbe essere portato a compimento.

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