ASSISI - L'acqua e' un ''dono di Dio all'uomo e alla terra'', quindi un ''bene comune'': lo ricordano i frati francescani del Sacro convento di Assisi, per i quali ''e' un'aberrazione pensare, anche solo lontanamente, che l'acqua possa essere considerata di proprieta' di qualcuno''.

Dopo aver ricordato quel che Francesco d'Assisi, diceva dell'acqua nel Cantico delle creature (''Laudato sii, mi Signore, per sor Aqua la quale e' molto utile e umile e preziosa e casta'') i frati del Sacro convento tengono a sottolineare che ''altra cosa e' la gestione dell'acqua, che da parte dello Stato e dei pubblici amministratori, va affrontata con lo sguardo rivolto all'utilita' comune''.

Sul sito www.sanfrancesco.org, il custode del Sacro convento di Assisi, padre Giuseppe Piemontese, si occupa in maniera piu' generale dei referendum di domenica prossima: ''Altri quesiti come il nucleare, insieme a quelli sull'acqua - dice il religioso - pongono la riflessione non solo sul piano di scelte immediate individuali o collettive, ma su quello piu' decisivo degli stili di vita.

Scegliere una societa' senza l'uso dell'atomo o la gestione pubblica dell'acqua puo' essere una scelta avanzata e di responsabilita', ma comporta per tutti la decisione di cambiare stile di vita, passando dallo spreco alla sobrieta', dal benessere senza confini e a tutti i costi ad una vita semplice, che fa a meno di consumi inutili e riduce l'inquinamento. La gioia della vita si fonda piu' sull'essere che sull'avere''.

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