AMELIA – Blitz dei militanti del Comitato vota Sì al referendum contro le trivelle. Gli  ambientalisti hanno esposto uno striscione che invita a votare SI il 17 Aprile per sensibilizzare l’opinione pubblica sul prossimo referendum, quando gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sulle trivellazioni in mare.

Durante il volantinaggio che si è svolto in contemporanea in piazza XXI Settembre gli ambientalisti hanno spiegato ai presenti che, anche in assenza di incidenti che pure accadono, l'estrazione del petrolio e del metano produce un forte impatto ambientale. Infatti i dati del monitoraggio
svolto dall'ISPRA su 34 delle 135 piattaforme che operano nei nostri mari, tutte dedicate all'estrazione di metano, mostrano che nel 75% dei  casi i sedimenti e i molluschi marini in un raggio di qualche chilometro dalle piattaforme presentano concentrazioni di metalli pesanti,
idrocarburi alifatici e idrocarburi policiclici aromatici, in buona  parte tossici e/o cancerogeni, al di sopra dei limiti consentiti, a causa delle 180.000 tonnellate di "acque di lavorazione" contaminate sversate in mare.
 
Malgrado ciò non vi sono state né multe , né sospensioni delle estrazioni.
 
E' giunto quindi il momento di rimettere in discussione il modello energetico basato su idrocarburi inquinanti ed iniziare ad investire nelle energie rinnovabili. Per questo è importante andare a votare e votare sì, per porre almeno un limite di tempo allo  sfruttamento dei nostri mari. Il mare è fonte di ricchezza attraverso la pesca e il turismo, l'inquinamento e la distruzione del paesaggio producono ingenti danni all'ambiente  e all'occupazione: gli unici a
guadagnarci sono i petrolieri che hanno creato una rete di connivenza e corruzione, come dimostra il dossier nero petrolio di Legambiente e la recente inchiesta sulle trivellazioni in Basilicata.
 
Il 17 aprile possiamo quindi scegliere se essere una comunità ostaggio delle lobby o  iniziare a costruire un futuro di sviluppo sostenibile con le energie rinnovabili.
 

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