Unipg tra "Re-Rettore, Vassalli, Valvassori, Valvassini e Servi della gleba"
di Aurora Caporali
PERUGIA - E venne il giorno della ribellione al nuovo Statuto D'Ateneo che vede come parte lesa i Ricercatori, il Personale ATA, e gli studenti Studenti.
L'Aula Magna della Facoltà, gremita come non mai, ha ospitato gli “Stati Generali” degli esclusi.
Dopo un'iniziale reso conto-riassunto ad opera del Dott. Proietti (Ricercatore della Facoltà di Scienze Politiche e rappresentante di categoria nell'assemblea redigente dello Statuto) si sono avvicendati gli interventi dei diretti interessati.
Amedeo Zupi, segretario dell'FLC-CGIL Regionale, ha evidenziato la posizione del Sindacato affermando: “è uno Statuto che non rispetta affatto le proporzioni! C'è un'eccedenza di rappresentanza non elettiva: non è pensabile che 2/3 del Senato ci siano di diritto e non regolarmente eletti”.
Particolarmente incisivo l'intervento della parte studentesca: “Questo Statuto lede il nostro diritto all'incisività” dice Aurora Caporali, Senatrice Accademica per l'associazione UP-Universitari Progressisti, “I principi ispiratori di uguaglianza e pari dignità tra le varie anime dello Studium, dichiarati in testa al documento, vengono totalmente sbugiardati dalla prassi enunciata nell'articolato!” aggiunge, “sebbene il numero di rappresentanti degli studenti negli organi rispetti le norme della legge, lo Statuto ci estromette dalle votazioni più importanti! Gli studenti non saranno chiamati ad esprimersi in maniera effetiva né sulla tassazione studentesca né sulle borse di studio dei Dottarati! Estromessi dalle questioni di didattica, estromessi dalle “questioni di tasse”, estromessi dalle assegnazioni di borse di dottorato, dove finiscono i principi di trasparenza e dignità di categoria tanto millantati?”
Poi è stata la volta dell'intervento della Ricercatrice Enza Caruso della Facoltà di Scienze Politiche che afferma “questo Statuto è l'espressione di una casta, la poca democraticità è palese ed evidente, non possiamo sottostare a tanta scelleratezza”.
Di seguito molti altri gli interventi di solidarietà e di protesta nonchè di proposta: la volontà generale è quella, tanto per cominciare, di modificare lo Statuto e avere più “eletti” e meno “nominati”, onde evitare che l'Ateneo si trasformi in una sorta di Feudo dove il Re-Rettore nomina i suoi Vassalli, Valvassini, etc...
Aurora Caporali
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