Il terremoto in Giappone ha provocato seri danni agli impianti nucleari giapponesi, anche se per fortuna sono tutti collocati nel nord ovest del Giappone, cioè nel lato non direttamente esposto allo tsunami. La prima conseguenza è stata l'evacuzione di 2.000 abitanti delle zone vicine alla centrale che desta preoccupazioni Non è da escludere che il Governo proclami una emergenza nucleare perché non è certo che il sistema di raffreddamento funzionerà e sono scoppiati incendi nella centrale. Bisogna sperare che non avvengano rilasci disastrosi di radioattività. Fortunatamente delle 17 centrali giapponesi solo dieci erano in funzione e una parte sono già state fermate.

È la conferma che le centrali nucleari sono pericolose. Durante il funzionamento, come dimostrano studi recenti, le centrali rilasciano radioattività che fa aumentare le leucemie nei bambini e nel caso di incidenti interni o esterni, come nel caso del Giappone, le centrali diventano pericolose per il rischio di incidenti. Il Governo italiano "farebbe bene a ripensarci e a bloccare l'avventura nucleare in cui vorrebbe precipitare l'Italia, zona notoriamente esposta a terremoti ed altri rischi idrogeologici.

Oggi, ancora una volta, è dimostrato che il gioco non vale la candela del ricorso alle centrali nucleari. Non v'è dubbio che più passa il tempo più le nuove tecnologie possono produrre nuovi modelli e modi di produzione di energie: geotermico, solare, eolico, biomasse, fare tredici centrali in Italia con una tecnologia obsoleta, e ci vorranno almeno vent'anni per farle, è un enorme spreco di risorse finanziarie. Noi riteniamo come comunisti italiani che nello stesso tempo si possano costruire sistemi alternativi di produzione della stessa quantità di energie con minore danno all'ambiente, con minori rischi per la salute, con minori sprechi finanziari e con maggiori livelli occupazione.

Per questa ragione, anche dopo il pericolo che abbiamo visto oggi in Giappone in una realtà come l'Italia che è a forte rischio di terremoti, è meglio evitare tutto questo. E comunque sia, sul piano della decisione non c'è niente di meglio che far decidere al popolo. Per questo stiamo promuovendo un referendum che vogliamo si faccia insieme alle elezioni amministrative. Perché buttare via 300 milioni è un ladrocinio di Stato, e impedire ai cittadini di essere più agevolati nelle operazioni di voto, è un attentato alla Costituzione.

Detto questo porgiamo al popolo giapponese la nostra più profonda vicinanza e partecipazione al loro dolore, sicuri che la grande dignità e la grande forza di questo paese contribuiranno quanto prima ad un ritorno alla normalità.

 

La Segreteria
Ciro zeno

 

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