Ragazza/ Telefonata al 112: “Sono in mezzo ai rovi”
Il racconto in diretta della ragazza nella boscaglia
(mettere la sigla bnc)
PERUGIA – Stanno emergendo nuovi particolari dalle telefonate – in totale un’ora di comunicazione – tra Elisa Benedetti (la ragazza trovata priva di vita dopo un sabato sera all’insegna di alcool e forse droga) e il personale del 112. La ragazza di Città di Castello, 25 anni, una volta finita impantanata nella boscaglia di Civitella Benazzone con la propria auto, ha raccontato al personale del 112 di essersi messa in cammino verso alcuni luci per uscire dal bosco. Qui avrebbe attraversato alberi e avrebbe provato a guadare il piccolo torrente della zona. Non ha accennato, Elisa, di essere inseguita durante questo suo vagare nei boschi. Una ricostruzione che è compatibile con l’ipotesi di morte per freddo dopo essere scivolata nel torrente e l’usura – a causa dei rovi – dei suoi vestiti. Il perché Elisa Benedetti si sia infilata in quella strada di fango che “non porta da nessuna parte” non trova alcuna spiegazione ufficiale. Il luogo – secondo alcuni abitanti di Civitella Benazzone – è frequentato da coppiette e anche da spacciatori. Non si esclude che Elisa si sia recata in quel posto per un appuntamento. Un testimone, a cui la ragazza si era rivolta convinta di essersi persa, avrebbe riferito che la ragazza “gli avrebbe confermato che doveva andare proprio lì”. Al vaglio degli inquirenti anche il suo passaggio in uno posteggio di una grande discoteca perugina prima del suo impantanarsi nella boscaglia. Si cerca di capire se in questo luogo ha incontrato o parlato con qualcuno.
 

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