PERUGIA – Per il consigliere comunale perugino del Pdl Giorgio Corradi non è sconvolgente la notizia della triste fine di una giovane ragazza per cause che sono ancora tutte da accertare, bensì a sconvolgerlo ed anche a scandalizzarlo è il fatto che “per le ricerche della sventurata ragazza scomparsa, non sia stata utilizzata la base operativa della protezione civile costruita dal Comune di Perugia, tra Casa del Diavolo e Ponte Pattoli, bensì la 'Casa dei Popoli' di Rifondazione Comunista”.

E' quanto ha affermato il signor consigliere comunale riferendosi all'organizzazione delle ricerche di Elisa Benedetti, la ragazza di Citta' di Castello ritrovata morta stamattina. “Da chi e' partito l'ordine di utilizzare quella struttura chiaratamente partitica? Vuole sapere, chiamando in causa anche l'Amministrazione Comunale che deve “fare chiarezza” al riguardo, lasciando intendere chissà quale ritorsione ai danni del reprobo, che magari ha passato una lunga notte nei boschi tentando di salvare una vita umana, mentre lui se ne stava al calduccio, fra le coperte del suo letto.

Come è solito, quando Corrado si trova davanti la parola "comunista" dà in escandescenze, gli monta il sangue alla testa e quindi vede "rosso", il che gli impedisce totalmente di riflettere.

Anche Carla Spagnoli leader del Movimento per Perugia ha manifestato la propria preoccupazione per quello che è accaduto. “l'Umbria teatro di episodi criminali” ha esclamato. Lei, evidentemente, una sicurezza fra i tanti interrogativi che si inseguono in queste ore e martellano la testa degli investigatori che tentano di dipanare una matassa paticolarmente intricata per giungere ad una soluzione, ce l’ha: è stato commesso un delitto. Questo lascia chiaramente intendere il suo ragionamento quando osserva che è ormai "evidente" come “la sicurezza sia diventata una autentica emergenza non soltanto per il Capoluogo, ma per l'intera regione e viene percepita in tutta la sua gravità particolarmente in quelle aree che sono prive di un presidio delle Forze dell'Ordine”.

E' perciò necessario, insiste Carla Spagnoli, “che le Istituzioni premano con forza e determinazione sul Governo Centrale affinché l'Umbria venga dotata di un Reparto Prevenzione Crimini per un più efficace presidio del territorio. Il ministro Maroni deve essere chiamato a trasformare l'impegno verbale di sostegno, anche recentemente ribadito, in atti concreti ed efficaci per quell'opera di contrasto, soprattutto preventivo che i cittadini domandano contro la criminalità”.

“Oggi, per operazioni di prevenzione che richiedano un forte impegno di uomini e mezzi, l'Umbria – conclude la presidente del Movimento per Perugia -deve ricorrere al R.P.C. di Bologna o di Settebagni, gia' oberati di un lavoro massacrante''.  Quindi la sua proposta: ''perche' non inserire il Reparto Prevenzione Crimini presso la Scuola di Polizia di Spoleto? Si otterrebbero due risultati positivi''.
 

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