Bisogna stringere i denti e moltiplicare gli sforzi, “siamo in mezzo al mare e bisogna nuotare”. La sfida è raccogliere entro gennaio le 500mila firme necessarie per far svolgere i referendum sostenuti anche dall'Italia dei valori. Dopo il grande silenzio finalmente la Rai comincia ad informare i cittadini su questa importante iniziativa. Antonio Di Pietro ospite di Uno Mattina, ha ricordato l'importanza dei due quesiti sul lavoro: uno per l'abolizione dell'art. 8 della legge 2011/148 approvata dal governo Berlusconi, l'altro per il ripristino dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori riscritto con la legge 2012/92 dal ministro Fornero.
E poi i due quesiti anti casta promossi dall'IdV; quello contro il finanziamento pubblico ai partiti, un sistema già bocciato dagli italiani con un referendum nel 1993 e fatto rientrare dalla finestra camuffato da rimborso elettorale, e quello per azzerare la cosiddetta 'diaria', una vera e propria integrazione al compenso riconosciuto ai parlamentari: circa 3.500 euro al mese. Cancellare, inoltre, le norme che rendono l’indennità mensile esente da ogni tributo e ne impediscono il sequestro o il pignoramento. "Non si possono andare a chiedere sacrifici ai cittadini e poi mantenere questi privilegi", ha dichiarato Di Pietro che ha anche ricordato che in Italia "non avremo le centrali nucleari grazie al referendum promosso dall'Idv e vinto l'anno scorso" con una maggioranza schiacciante. Stessa cosa per l'acqua, che è rimasta un bene pubblico proprio grazie al referendum.

Allo stesso modo, se vogliamo difendere i diritti che i lavoratori hanno conquistato con decenni di lotte sindacali e abolire i privilegi che i politici si sono concessi in questi anni, dobbiamo tornare a mobilitarci tutti: andare a firmare (trova il gazebo più vicino a te) e parlare con amici e conoscenti perché firmino anche loro.

   

Condividi