La riduzione graduale del traffico urbano e la chiusura progressiva al traffico pesante nelle aree urbane di Perugia, Terni, Foligno e Corciano, il passaggio a nuovi sistemi di riscaldamento ad alta efficienza al posto di caminetti e stufe tradizionali alimentate a legna allo scopo di abbattere la concentrazione di polveri sottili e degli altri inquinanti, principali nemici dell’ambiente in particolare nella stagione invernale. Sono questi i cardini della proposta di “Piano regionale della qualità dell’aria”, preadottata dalla Giunta regionale, sulla quale oggi si è aperta la fase di consultazione al Tavolo tematico “Sostenibilità e sviluppo del territorio” dell’Alleanza per lo sviluppo – Umbria 2015. Dai dati della rete di monitoraggio tecnologicamente avanzata di cui la Regione si è dotata, ha sottolineato il rappresentante dell’Assessorato all’Ambiente aprendo i lavori, emerge come sia imprescindibile intervenire sul fronte dei trasporti per persone e merci, responsabili del 30-40% della percentuale di polveri fini in atmosfera nelle nostre città, e su quello del riscaldamento domestico e dell’efficienza energetica.

 

    A distanza di otto anni dal precedente Piano, la Regione ha avviato pertanto il percorso che porterà a un nuovo Piano non solo per adempiere a un obbligo di legge, ma nella consapevolezza della sua importanza per il miglioramento della qualità ambientale e della salute dei cittadini. Un Piano complesso, che coinvolge per la sua attuazione sia i singoli cittadini invitandoli a modificare i propri comportamenti sia i Comuni, chiamati nei prossimi anni a una riorganizzazione delle proprie politiche e a interventi strutturali. L’obiettivo del miglioramento complessivo dell’aria su tutto il territorio regionale verrà perseguito con un pacchetto di misure graduali, mettendo a sistema anche quanto si sta già realizzando.
La riduzione nei centri urbani del traffico pesante, ha ricordato a questo proposito l’Assessorato all’Ambiente, potrà essere agevolata dalle tre piastre logistiche di Città di Castello, Foligno e Terni-Narni, snodi strategici per lo scambio di merci.
    Sulla proposta di Piano, la Regione Umbria ha avviato ora il confronto con la massima apertura e attenzione ai suggerimenti e alle osservazioni che scaturiranno dalla consultazione, per arrivare a un testo condiviso, presupposto indispensabile per la sua attuazione.

 

La proposta di piano in sintesi

Il mantenimento di un buon livello di qualità dell’aria in tutta l’Umbria e la riduzione dei livelli di concentrazione degli inquinanti per cui sono state riscontrate delle criticità in alcune aree del territorio regionale, agendo in particolare sulla diminuzione del traffico e del consumo energetico, il rinnovo del parco macchine e dei sistemi di riscaldamento, in modo da giungere a un generale miglioramento già dal 2015. È questo l’obiettivo del Piano regionale per la qualità dell’aria, sui cui si è avviata la fase di consultazione  che proseguirà fino al 1 aprile prossimo.

 

  La predisposizione del nuovo Piano, che da un lato individua le misure da adottarsi a livello regionale e dall’altro definisce gli obiettivi da raggiungere tramite l’azione sinergica di tutti gli Enti locali coinvolti, ha preso le mosse dalla valutazione effettuata dall’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente) Umbria dello stato di qualità dell’aria e delle sorgenti di emissione principalmente responsabili dell’inquinamento atmosferico sul territorio, sulla base dei dati della rete di monitoraggio regionale e relativi agli anni dal 2005 (in cui è entrato in vigore l’attuale Piano di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria) al 2010. È seguita l’individuazione delle priorità e della strategia regionale da adottare per perseguire il rispetto degli standard normativi e della migliore qualità possibile per un territorio di grande pregio naturalistico quale quello dell’Umbria. Lo stato della qualità dell’aria nel complesso è buono, si rileva nel documento, poiché si evidenziano solo poche criticità in relazione a un numero limitato di inquinanti e ad aree contenute del territorio regionale. Ed è su queste, in particolare, che si intende agire con misure che incideranno negli ambiti del trasporto urbano ed extraurbano e del riscaldamento domestico: le priorità sono state individuate nella riduzione delle concentrazioni di biossido di azoto (NO2) nell’area urbana di Perugia e Terni, di polveri sottili (PM10) nell’area urbana di Perugia, Terni e Foligno, dei livelli di benzo(a)pirene a Terni e dei livelli di ozono su tutto il territorio regionale (in particolare a Terni, Perugia, Orvieto e Torgiano).

 

Nella proposta di Piano, sono state definite diverse tipologie di azione. Entrando nel dettaglio, le misure tecniche di base, che si potrebbero definire “un pacchetto minimo”, sono state oggetto di un primo confronto con i principali Comuni interessati (Perugia, Corciano, Foligno e Terni) e rappresentano la condizione base per il raggiungimento dell’obiettivo del non superamento dei limiti di concentrazione di polveri fini e biossido di azoto imposti dalla normativa.
   Per quanto riguarda la riduzione del traffico urbano, le misure si applicano alle aree urbane di Perugia, Corciano, Terni e Foligno con l’obiettivo di ridurre ogni cinque anni il 6 per cento dei veicoli che circolano in città. Si punta, inoltre alla riduzione del 15% del traffico nella valle umbra tramite il potenziamento del trasporto di passeggeri su ferrovia nella linea Perugia, Foligno, Spoleto. La quota di spostamento passeggeri sale al 20 per cento al 2020. Questa misura si applica ai comuni di Perugia, Assisi, Bastia Umbra, Foligno, Bettona, Spello, Cannara, Bevagna, Spoleto e Trevi.
   Nelle aree urbane di Perugia, Corciano, Foligno e Terni è prevista la chiusura al traffico pesante (maggiore a 35 quintali) con una riduzione del 70% al 2015 e del 100% al 2020 e le emissioni spostate sull’extraurbano diminuite per via del cambio di velocità media. Si agirà anche sulla pulizia delle strade nei Comuni in cui si è registrato il maggior numero di superamenti di concentrazione in atmosfera di polveri fini (Perugia, Foligno e Terni) che sulla base di studi specifici risultano dovute in parte, secondo importanti percentuali, al risollevamento delle polveri da traffico.

 

   Per quanto riguarda il “fronte” riscaldamento, che contribuisce al superamento delle polveri fini nel periodo invernale, per ridurre le emissioni dovute alla combustione della legna, nei comuni di Perugia, Corciano, Foligno e Terni si sosterrà la progressiva sostituzione di caminetti e stufe tradizionali con sistemi ad alta efficienza. L’obiettivo è quello di ammodernare il 60 per cento degli impianti al 2015 e dell’80 per cento al 2020.  Nella Valle umbra e nella Conca ternana, si ipotizza una riduzione del 20% ogni 5 anni in favore dei sistemi ad alta efficienza.
Dagli studi effettuati sull’efficacia di queste misure tecniche di base, si possono ipotizzare sufficienti margini nel raggiungimento dell’obiettivo di non superamento dei limiti di concentrazione degli inquinanti più problematici, le polveri sottili e il biossido d’azoto, già dal 2015, compatibilmente con una componente meteorologica standard negli anni considerati, anche se la maggiore sicurezza verrà raggiunta nel 2020.
Le misure di riduzione individuate per integrare a livello regionale gli sforzi già assunti a livello comunitario e nazionale per ridurre polveri sottili e biossido di azoto, potranno contribuire anche a diminuire le concentrazioni di altri inquinanti quali nichel, benzene e idrocarburi policiclici aromatici.

 

Intanto, dal maggio 2012 sono state indette riunioni con tecnici e amministratori dei quattro Comuni maggiormente interessati dalle misure tecniche di base  (Perugia, Corciano, Foligno e Terni) per verificare le necessità per l’attuazione degli interventi. È stata elaborata, a questo scopo, anche una valutazione economica delle risorse necessarie, con costi stimati in circa 2 milioni di euro per la riduzione del traffico nelle aree urbane critiche, oltre 6 milioni e mezzo per la riduzione del traffico pesante, 57 milioni per il potenziamento della linea ferroviaria Perugia-Foligno-Spoleto e, complessivamente, 89 milioni di euro per i sistemi ad alta efficienza per il riscaldamento.

 

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