CITTA’ DI CASTELLO - “Affermare, come si fa spesso, che i giovani di oggi non hanno futuro è profondamente sbagliato. In realtà, semplicemente, il loro futuro è diverso da quello che potevano immaginare i loro nonni e genitori quando avevano la loro età, e se lo devono costruire in prima persona”. Potrebbe essere questa affermazione di Peter Kammerer, sociologo dell'Università di Urbino, la sintesi migliore del progetto di ricerca “Il futuro di oggi. Il futuro di domani”, presentato ieri, sabato 22 ottobre a Città di Castello, in occasione della giornata conclusiva dell'edizione 2011 della Fiera delle Utopie Concrete.

L'indagine, condotta dagli studenti della classe 5^C del liceo classico tifernate “Plinio il Giovane”, ha infatti visto i partecipanti – tutti diciottenni - intervistare genitori e nonni per capire quali erano le loro aspettative per il futuro quando avevano la loro età. Aspettative che, da quanto è emerso, erano più legate alla sussistenza (nel caso dei nonni, diciottenni durante la seconda guerra mondiale) e alla stabile e remunerativa occupazione (i genitori, tra gli anni '70 e '80).

Sempre, però, in funzione di un orizzonte che prevedeva la costituzione di un proprio nucleo familiare come prospettiva naturale e desiderata. Questa, forse, la differenza principale emersa: se le incertezze e i dubbi che hanno nei confronti del futuro sono molto simili, i diciottenni del 2011 sperano prima di tutto di realizzarsi personalmente – sia dal punto di vista culturale che lavorativo – per poi solo in un secondo tempo, una volta raggiunta una sufficiente stabilità economica, pensare “a mettere su famiglia”.
 

Condividi